120 veduto ; i Savj, già posti al fatto di quanto accadeva a Verona con le precedenti Comunicate del Tribunale , non bilanciarono punto nella: Deliberazione da prendersi; tanto più che il Ministro Lallement urgeva per una, decisiva risposta. Si concretò dunque nella Consulta a norma del sistema di Neutralità disarmata . La volontà del Direttorio fu una legge , da cui non si stimò di divergeré: in modo alcuno _ Portato, da’ Sa vy l’affare al Senato in un aspetto imponente, fu sanzionato l’allontanamento da’Pubblici Siati del Conte di Lilla. L’affare era della maggior gelosia ; e- perciò l’esecuzione fu delegata agl5' Aprile Inquisitori di Stato .. Scielsero questi il circospetto Segretario Giusep* l79Ó' pe Gradenigo, che per più anni aveva con sommo suo merito, e no» ta abilità servito il Tribunale medesimo. Giunse sollecito il Gradeni»-go a Verona nel giorno 13. Aprile , preceduto da un Espresso-spedito-, al Conte di Lilla dal Conte d’ Entragties , che penetrata aveva la Deliberazione del Senato , non ostante la segretezza e la religione del Giuramento . Noi daremo qui un trassunto de’ Dispaccj del Veneto Rappresentante a Verona il N. H. Antonio Marin. Priuli IL0, e da questi si rileverà in qual forma seguisse, il divisato allontanamento ( I ) Scrive il Priuli al Tribunale nel suo Dispaccio 1,7. Apri* le 1 796. l’arrivo del Gradenigo ; che era stato scielto ii Marchese; Carlotto , cui si era reso noto sul momento l’affare, e date 1’ istruzioni . Che portatosi il Carlotto dal Conte di Lilla, e fatto 1’ uffizio, fu- sulla scala dettogli dal Fleury, zi? era apportatore dì cattive move. Introdotto quindi dal Conte, ed esposta la Sovrana risoluzione, egli rispose: che partirà per la for^a, che voleva cancellare, colle sue. proprie: mani la sua Famiglia dal. Libro d'oro e che gli si restituisse l1¡Armatura, di Enrico IV. che non riuscirono nuove al Conte di Lilla le Pubbliche. Deliberazioni : che erano stati rilasciati gli ordini opportuni,. perchè non» si. C1 ) Abbiamo per le mani la relazione dettagliatissima di' quest’affare presentata cal Gradenigo al Tribunale Supremo al suo ritorno ; ma non* la trascriviamo per amore di brevità'.