220 cesi, e a poco più di 16. Veronesi, compréso un Tenente di Truppa Italiana . Il tumulto era de’più agitati, tutti gli Abitanti si trovavano sull' armi, scorrendo le strade in Corpi, e Pattuglie minacciavano di morte chiunque sospetto d’esser inclinato a’Francesi. Nel grave momento tutto da noi studiandosi per evitare mali maggiori , e conoscer le cause degli occorsi, siamo a grave stento riusciti a far piantare un Paviglione Bianco sulla gran Torre, far desistere la Campana a martello, e appena cessato il fuoco tle’ Castelli S. Pietro, e S. Felice, sebbene si continuasse dal Cast el vecchio, spedire il Co: Zuanne Etnilj, e Capitan Castelli per parlamentare, e riconoscere i motivi, che fatalmente potessero aver causato il dolente avvenimento. Accolti i parlamentaij , ed esposta la commissione dopo molto inutile diverbio, disse il Comandante BeaupoiI , che stà sotto gli ordini del Generale Balland , che conoscendo non essere stati promossi gli atti ostili Francesi contro la Città dalle direzioni del Governo Veneto , ma per colpa del Popolo, che sarebbe egli stesso seco loro disceso per abboccarsi. Era arene incaminato, e sebbene il Capitan Castelli portasse seco la Bandiera Bianca , e che annunziasse al Popolo esser Parlamentario, ciò non ostante calati i fucili glimpedircno il passo. Convenutosi perciò con il Castelli, che attesa avrebbe una scorta di 24. Nazionali per discendere si ritirò. In tanto crescendo l’orgasmo ne’Cittadini, e continuando l’uccisione, abbiamo tentato di renderli tranquilli col mezzo di prudenti, ed utili persone insieme , e noi stessi più e più volte li abbiamo arringati nel modo il più paterno, ed energico insieme, e superato in quegl’instanti ogni riguardo alla personale nostra sicurezza, minacciata dai colpi di Cannone, e dalle rovine , e fucilate non abbiamo rimorso di tutto aver tentato per calmare gli animi agitati. Ci era anche riuscito d’introdurre qualche grado di calma, ma inteso dal benemerito Provveditor Co: Francesco Emilj» destinato a fronteggiare un grosso corpo di Truppe , che stava a Caste novo, e che da altri Francesi, Cispadani, ed Insorgenti aveva ad esserei molto ingrossato, che la sua Patria, e le Pubbliche figure esser potevano in pericoloso cimento, corso di volo da Castel novo, dove si trovava, a marchia precipitata presentossi alla porta S. Zeno con due pezzi di Cannone, 600. Schiavoni , e 2500. Villici; si attaccò la Guardia composta di ijo. Soldati Francesi , e dopo vivo conflitto capitolata la loro resa , entrò in Città, indi occupata la Porta nuova, si ridusse poi co’suoi in istato di Battaglia nel Brà, Nel tempo stesso il Capitano Caldogno con 40, Drago-