a7 l’.osservazione dei Tribunale suddetto, onde difendere per tempo lo Stato dal velaio delle massime, di libertà, e d'eguaglianza, che si erano ale, poi delle manifatture di Seta, quindi del Tabacco, e ultimamente dell’ O-f-Uo, delle uve passe, e persino del Sapone, e delle Legne inservienti all’Arte Vetraja : ramo anche questo affidato al Tribunale dagli ultimi Decreti nella parte d’ impedire l’emigrazione degli Artefici in Paesi Esteri con pregiudizio delle Fabbriche dello Stato. Tali erano ¡ principali argomenti delle occupazioni del Tribunale, alle quali si aggiungevano talvolta i casi criminali, principalmente di Patrizi, che frequentemente gli erano delegati dal Consiglio de’X., e molte altre im-prevedute estraordinarie materie, che o per la difficoltà loro, o per la necessità di proceder con mano breve e segreta direttamente pervenivano da’ Rappresentanti nelle Provincie, da'Magistrati, da Denonzie, ovvero dal suddetto Consiglio de’ X., o dal Senato col mezzo delle così dette Ricercate . Tale era però la circospezione di questo Tribunale almeno negli ultimi tempi, che notr arrischiava di devenire a risoluzioni clamorose, se prima non riceveva positivi assensi di verificarle : ciò succedeva col mezzo delle così denominate Comunicate o al Consiglio de’ X., o al Senato; nelle quali sviluppando lo stato dell’affare, di cui si trattava, si procurava una Deliberazione. Con questa prudente moderazione si copriva molto spesso dalle imputazioni, del mal contentamento, e dalla invidia, a cui era frequentemente soggetto, qualora non conservava agli occhi di Argo, da’quali era attentamente speculato, una certa avveduta moderazione, I nostri buoni Vecchi ne’tempi addietro , e non molto da noi lontani , non avevano tanti riguardi. Prevalendo in essi l’amor della Patria, posposto ogni personale interesse, agivano con attività e con forza, qualor si trattava del bene di quella : sebbene forse soverchiamente andarono talvolta al di là di quello, che si conveniva, sicché si attirarono l’odio e la vendetta di molti, che pretendevano d’esserne innocenti vittime, ed andarono perciò a rischio di perire nell’anno 1762 : se non che preservati per miracolo, rimasero così sfigurati, e diminuiti d’autorità per la correzione del Maggior Consiglio, che era divenuto questo Tribunale un’ombra, per così dire, di quello, ch’era stato una volta. In tatti la esperienza fece vedere, che negli ultimi tempi non venivano sempre destinati a formarlo individui di alta riputazione , d’impuntabilità, di prudenza, e di opportuna moderazione, e della necessaria fermezza; e se talvolta fra questi ve ne siedeva alcuno di animo fermo, e di ardente amor Patrio la debolezza de’Colleghi, come più volte avvenne, temperava il costui fervore; poiché conviene riflettere, che nissuna cosa poteva operare quel Consesso a norma delle Le.ggi, se non vi concorreva la volontà, e la sottoscrizione positiva di tutti tre : sicché molto spesso succedeva, che un’ ottima proposizione d’uno di loro, dalla quale poteva trarre giovamento la Patria, restava vana per esser contraddetta dagli altri due, o dalla dappocaggine d’un solo: sicché si sone veduti alcuni ottimi Cittadini a deplorare la condizione de’tempi, e delle circostanze, che non lasciavano per umani riguardi, o per altri fini operar quello, che avevano suggerito, e che posto in esecuzione, sarebbe forse stato la salute della Patria. Ecco 1’effetto della correzione 1762. Questa correzione infatti affidò al solo Consiglio de' X. tutti i casi Criminali, ne’quali incorressero Patrizi Veneti ; ne al Tribunale potevano essere privativamente delegati, che i delitti di poco ri-1TWrc°- Laonde dovendo gl’inquisitori assoggettar il tutto al Consiglio de’X., ed «ssendo i 17. Membri, che lo componevano legati con tante relazioni di parente-v’ir lnteressi, e di amicizia; la Giustizia, e la Causa Pubblica non avevano tal-Hel que^a influenza, che conveniva, é quindi legate le mani, per cosi dire ■ riDunale, non poteva questo prestar pronto rimedio a’disordini. Di fatto do-