150
veditor di Salò, sarò esatto nell’ umiliarmi a V. Serenità per le Sovrane deliberazioni. {Vedi il Dispaccio 26. Maggio, in cui si assicura falsi una tal nuova.) Oggi il Corriere della Svizzera giunse più tosto tardi, e si temeva di qualche impedimento, ma riscontrai, <che fu trattenuto a Como per ottenere il permesso di sortire dalla Città. Colà v è un Di-stacamento di Cavalleria Francese, ed a momenti v’andrà un maggior .numero di Truppe; Sicché se mai avessero a soffrire ostacolo i Corrieri per quella parte, rimarco a Pubblico venerato lume, che rimarrà sempre aperta la strada detta di S. Marco tutta sul Veneto sino alla Valtellina, e che fu praticata anco in altre simili occasioni..
  Ho venerate le autorevoli Ducali di V. Serenità 14. corrente, che generosamente approvano le mie .direzioni, le quali saranno sempre animate dal più deciso impegno , e dalla più attenta vigilanza. Non manche* rò egualmente di prestarmi a tutte le ricerche della Carica Eccellentissima Estraordinaria a senso delle altre Ducali dello stesso giorno,* e già ho rilasciato gli ordini opportuni a’Rappresentanti di questa Città per i metodici allestimenti in simili casi. Con pari fervore mi adopererò in ogni rapporto di Pubblico servizio secondo che mi detta il dovere , e colla norma delle Commissioni di V. Serenità, e di VV. £E. Grazie &c.
    Bergamo 18. Maggio 1796.
Alessandro Ottolin Capitanio Vice Podestà .
  Appena segnate ie presenti giunge a questa parte il Veneto Residente di Milano colla sua famiglia. Dalla di lui voce ho sentita la conferma di tutte le particolarità suenunciate, e quanto all’ oggetto del suo viaggio mi accennò , .che l'aveva intrapreso a titolo di condurre a Bergamo la Moglie e Figli, ma che la sua vera intenzione fu per poter scrivere liberamente i suoi Dispacci a V. Serenità. Mi disse, che prima di partire andò a visitare i Comandanti Francesi per urbanità, e per avere gli occorrenti Passaporti, i quali gli furono dopo molta resistenza accordati dal General Despinoy sulla promessa Sacra di subito ritornare a Milano, rimarcandoli, che il di lui allontanamento in questi momenti poteva es* sere mal interpretato dalla Repubblica Francese, e negandogli anche il Passaporto per due Bergamaschi, che bramavano qui ritornare per consolazione delle loro famiglie . Aggiungo questi cenni, che inoltro per Espresso a ciò più sollecitamente tutto giunga a lume di V. Serenità e di W. E£. Grazie. 18. detto.
Con*