2(*5 mezzo giorno trattarsi le condizioni del conciliamento . Questo maneggio avendo massimamente rapporto a cose militari, sarà appoggiato all’ Esper* to Generale Conte Strafico; e le basi del medesimo d’intelligenza anche coll’Eccellentissimo Sig. Provveditor Estraordinario Erizzo, comunicati», ed aggradite dai Capi dei Corpi, e del Popolo, e delle persone fra Io stesso più influenti, sono descritte nell’inserta Carta. L’entusiasmo, che aveva palesato, la costanza, che mal conoscendo i propri interessi, dimostrava in non voler accedere a proposizioni di sorte esigevano dal dover nostro tutte le precauzioni, onde prevenire, e disporre gli animi ad un conciliamento, voluto da VV. EE., e indispensabile al ben essere della Città nella somma incertezza, che le scarse, e disorganizzate forze potessero essere valevoli a sostenere 1’ urto interno dell’ Artiglieria, e Guarnigione de'Castelli, e quello esterno insieme delle Truppe Francesi, tutto dì crescenti in numero. Non è per vero dire, che lusingar ci abbiamo, che le condizioni, da noi proposte, esser possano pienamente accolte dal General Francese ; ma qualunque sia per essere il risultato , speriamo di cogliere partito dal tempo , e maggiori le opportunità di calmare l’agitazione degli Abitanti , conducendoli a quanto, che l’impero delle circostanze, salva la Massima di non ammettere disarmo» potesse esigere dalle prudenziali viste di Stato . • * La nostra fiducia però d’ un esito felice all’ intavolata negoziazione parte da un altro appoggio. Nella Lettera, che il General stesso ci fece rimettere per il Comandante nel Castel Vecchio, perchè cessar avessero /e ostilità , abbiamo rimarcate queste precise parole . La pace e fatta coll'Imperatore , uè ho ricevuto in quest' istante l' avviso Ufficiale. Combinando questa nuova con la gentilezza delle frasi, con le quali egli si esprime nella Lettera, a noi diretta , ci fa coltivare l’idea, che nelle condizioni della Pace stessa possa esservi quella della restituzione a Cesare de’ conquistati Paesi in Italia; cos>a questa, che se è di fatto, portar potrebbe l’utile effetto d’ una più facile, e meno gravosa conciliazione delle correnti dolorose circostanze, non potendo dubitarsi, che abbandonar dovendo l’Arma» ta Francese la Lombardia, giovi alle sue viste di non turbar le sue disposizioni con maggiormente irritare un Popolo, che stanco dalle sofferte oppressioni, spiega in ora energia, e coraggio, e che dalla disperazione potrebbe esser tratto ad usarlo con proprio sacrifizio , è vero» ma altresì con danno assai grave della Francese Armata . In tanto ricevuta appena la Lettera del Gene:ale, abbiamo sul fatto stes-