*3° barda Repubblica, imaginano di scuoter il giogo soave dell! Veneti , rendersi liberi, e formar una Repubblica separata. Il Rappresentante di Bergamo credè il giorno iz. del passato Marzo di spedire alla Carica Estraor-dinaria in Terra Ferma un suo Postiglione con Dispaccj, il quale viene arrestato dalle Guardie Francesi . Reclamato al Comandante nella Piazza quest’atto violento col mezzo del Capitan Corner d’ Artiglieri, ne ha per risposta, eh’Egli dovesse partire dentro un’ora, che il voto di Libertà e di accessione alla Repubblica Lombarda era già stato dato dal popolo Bergamasco. Contemporaneamente si portarono al Rappresentante stesso li Deputati della Città alle provigioni rappresentando, che erano stati violentati da quel Generale a segnar il voto delja Nazione per la Libertà , al qual passo eglino non si sarebbero mai ridotti se non colla forza, e con 51 pericolo della vita, volendo restar sempre attaccati al naturai loro Principe , al quale servarono sempre la più pura fedeltà. In tanto due cannoni portati dal Castello furono posti nellaPiazza, e girarono continuamente delle Pattuglie della Nazione, incutendo estremo spavento negli Abitanti della Città. La giornata de’13, poi due Uffiziali Francesi a nome di quel Comandante intimarono a quel N. H. Rappresentante la partenza , che fu da lui sul momento eseguita : fu istallata sul punto stesso la già predisposta Municipalità, e fu piantato 1’Albero della Libertà. In seguito mancano totalmente ulteriori riscontri della presente situazione di quella Città. In tanto il Senato volendo riparare ed all’enormità dell’occorso, e metter argine all’ulterior progressione degli attentati spedisce un Espresso al Nobile di Parigi, onde sia reclamata al Direttorio la spiegata influenza Francese per le necessarie riparazioni: rivoglie un Uffizio a questo Ministro di Francia , avvalorato dalle pressanti reclamazioni del N. H. Conferente , e finalmente dirige apposita Missione al General Buonaparte delti due Savj del Collegio Mes. Francesco Pesaro K. e Procurator, e Í. Zan Battista Corner, onde dimandare il conveniente risarcimento ad un passo così contrario a tutti li patti del Gius delle Genti, alle professate massime del Direttorio, ed alla lealtà, e fede del Senato, e per combinare anche la maniera più opportuna per riclamare quei traviati al ravvedimento , Benché in separati tempi , pure le risposte furono analoghe , e tutte convennero nell’ assicurare, che questa non era intenzione del Direttorio , che se gli Uffiziali Comandanti-avessero dato mano agl’insorgenti sarebbero severamente puniti : comecché allontanatisi dalle Commissioni , e dall« jnas-