-ss» 55 •£> illustre, che riunì in sè tutta la potenza de’Greci nell’Asia. Avvenne da ultimo ai Latini di Costantinopoli secondo il solito : durarono fino a che i Greci erano divisi ; uniti che furono, quei di Costantinopoli stesero loro le mani e cacciarono l’inimico comune. 1 Veneziani soli si opposero ; chiesero ajuti dagli altri credenti della fede romana ; tutti furono sordi. Anzi i Genovesi coadjuvarono il Paleologo; onde ne venne nuova guerra coi Veneziani, e fu crudelissima guerra, meglio da barbari clic da uomini della nazione stessa. Dopo varia fortuna, i Veneziani vinsero i Genovesi nelle acque di Trapani. Il Paleologo trattò di pace coi Veneziani; i patti li conserviamo; le condizioni furono onorevoli ed utili; i Veneti ebbero privilegi considerabilissimi pel commercio ; conservarono la parte importante del conquisto ; le isole e i porti. Così dopo un mezzo secolo fu fatta giustizia del patto che squatrava il popolo greco. La giustizia di Dio talvolta è sollecita ; talvolta serba a tempi lontani il far veder le sue prove. Ma la giustizia di Dio vive, non assonna. Per quello spetta al governo della repubblica, molte magistrature furono create. Col creare le magistrature si fomentò l’ambizione dei nobili, ch’esscndo la parte più potente del governo, perchè la più culta, e la più ricca per causa dei commercii, vide i pericoli che soprastavano se il popolo prevaleva, i pericoli che poi scoppiarono nelle altre città italiane. Si preparava intanto la mutazione della quale parleremo all’epoca seguente. Noteremo, che si resero più difficili le forme della elezione del doge. Quaranta erano gli elettori stabiliti ; ma il numero essendo pari, accadde clic nella elezione, tanto il Tiepolo quanto Ranieri Dandolo, riunissero venti suffragi per ciascheduno, e che, rinnovandosi la parità, si dovette procedere alla elezione col gittare le sorti, ed il Tiepolo fu favorito dalla fortuna. Per evitare questo inconveniente, il numero degli elettori fu portato a quarantuno, e rimase fino al termine della repubblica. Giacomo Tiepolo ebbe il merito di riformare lo statuto, e di questo sarà parlato da chi darà conto della legislazione veneziana.