m a spiegarsi apertamente con Noi ; ma nella sommi importanza della materia separi colla sua Virtù , col suo onore, col zelo, che la distingue,, il grande oggetto di Stato da tutto ciò, che potesse aver servito adistut» bar così necessaria intelligenza. Le si è commesso ai a$. di cooperare* di comunicar con Lui, ed a Lui solo ; ed anche quest’ avvertenza la usi/ e consacri tutto alla Patria. E come già il Co. Pietro Caliepio è caduto, nelle nostre , e nelle di Lei osservazioni, e che per la notizia , che abbiamo, Egli o sarà tornato, o per tornare rn questi momenti a Bergamo , si crede opportuno d’incaricarla a commettergli , che debba Egli trasferirsi a questa Parte , e presentarsi immediatamente al Tribunale nostro, avvertendoci dell'intimazione eseguita, e della quale sarà V.S. Illustrissima impenetrabile nell’ oggetto prudente , che stante i precedenti ci ha comunicato. Agostin Barbarigo Inq. di Stato Cattarin Corner Inq. di Stato Anzolo M. Gabriel Inq. di Stato. Si avvicinavano in tanto nuovi guerrieri avvenimetìti, il funèsto effetto de’quali doveva essere, come lo fu di fatto, che i Francesi divenuti occupatoli di tutto Io Stato della Veneta Terraferma in Italia, la malmenassero da capo a fondo a loro talento. Noi li accenneremo qui, continuando il filo delfa nostra narrazione. Dopo la seconda infelice spedizione del General Alvinzi, l’Esercito Imperiale, quasi disorganizzato, occupava la sponda della Piavi, aveva il suo Centro dietro il Cordevole , éd appoggiava la stia destra all’Adice dalla parte di Salurno. Giunse frattanto con improvvisa e rapida marcia dal Reno il Giovane Eroe R. Arciduca Carlo. La ve'» nuta di questo Principe ricolmò di gi'oja gli avanzi dell’armata, che Io riguardava come l’Angelo Liberatore. Visitò'egli i diversi corpi, esaminò le posizioni de’ medesimi, e dopò avec dato un qualche sistema, ed incoraggite colla sua presenza lé truppe, fece sollecito ri1* torno a Vienna, da cui con pari sollecitudine si restituì all’ armata ? Questa allora accampossi al Tagliamento, rimanendo alduni Corpi di Cavalleria in osservazione alla Piave. Era fama costante, che il prode Reale Arciduca attendesse colà de’grossi rinforzi, promessi dall’ Augusto suo Sovrano e Fratello',