3+5 fettuàre il Pubblico Comando rapporto al dileguar gli equìvoci sulla con. dotta dell’Eccellentissimo Senato , e sui fatti occorsi nella Veneta Terra Ferma oltre Mincio. Non mi sono punto ingannato a supporre, che 1’Am-basciator di Napoli, informato dal General Buonaparte ,aveva portate qui delle idee totalmente opposte al vero sui movimenti de’Sudditi . Ne fui accertato a non dubitare in jeri mattina , e tanto più mi confermai nell opinione, che utile fosse , che impressione diversa dalla verità non rimanesse nel Baron di Thugut . L’esposizione chiara , e semplice di fatti sulla di Lui richiesta di notizie da Venezia, fu ciò , che da principio credetti di fare , onde poter rimarcare quale senso produceva il mio discorso . Conobbi per la verità , che quel Primo Ministro si era con qualche movimento , e con qualche cenno commosso al mio racconto ; ma se tale sensibilità del Baron di Thugut mi parve patente al dettaglio di ciò, che soffre di amaro la Serenissima Repubblica ne'suoi Stati di Terra Ferma , ho cercato di penetrare altresì, se come Ministro degli affari Esteri provava lo stesso effetto . Ma perché forse il suo adottato contegno Ministeriale Io rende avaro di espressioni, non chiamato da positiva proposizione, che io non poteva; fare, Egli si ristrinse a far qualche cenno di dispiacere sull’avvenuto, ed a diffondersi di più sulle cose di Verona, e di Salò; chiedendomi poi, se di quà dal Mincio fossero tranquille le Provincie. Colle notizie , che da VV. EE. ho ricevute , soddisfai alle di Lui ricerche : ma confesso , che la sua riserva nel palesar li proprj sentimenti, mi fece sul momento com-prenderejche conveniva tentar di scoprire ad ogni modo di più. Mi ados-sai dunque la responsabilità di fargli una dimanda innocua agli affari di S. Maestà , ma necessaria a V. V. E. E. ; insinuandomi con li modi li più soavi a palesargli il mio vivo desiderio di sapere, se le Truppe Francesi , sortindo dagli Stati di Casa d’Austria , stanziarebbero negli Stati della Repubblica sino alla Pace, o nò: aggiunsi tutto quello , che il povero mio spirito potè suggerirmi per provar la necessità , in cui la Repubblica si trovava di saper ciò a di Lei norma ; che quest’ avviso , che si avrebbe già saputo fra dieci , o dodici giorni, confidatomi prima sulla sacra parola di non farne uso se non con l’Eccellentissimo Senato , nuli* turbava gl’ interessi della Casa d’ Austria , ma poteva interessare infinitamente V. V. E. E. : e con le più destre maniere ripetutamente cercai di muovere il Ministro a parlare , richiedendolo come un tratto di amicizia mso dì me solo } ma yerio della Repubblica Serenissima. Non posso spie.