93 (weaiente di far a'Savj del Collegio la vacai participazione , di.quanto a gotte, notizia sin ad ora è pervenuto su! soggetto argomento. Dopo il predetto annuncio venne il Sii. Conte di Lilla nell’interno della sua abitazione dai soli Cavalieri del suo seguito riconosciuto , e venerato per Re, e tenutasi una Conferenza, fu stabilito, che minimamente non verrebbe alterata la privata, e ritirata sua condotta, conservando il titolo di Conte di Lilla , anche per non compromettere i riguardi della „Repubblica. I primi giorni del di lui assunto titolo vennero dal Co. di Lilla impiegati a ricevere gli omaggj de’suoi Cortigiani , a studiare uri nuovo cerimoniale nelle ristrette stanze della sua abitazione , nel porre alla catena dell’OroIogio il Sigillo Reale , e nel formar Pronostici sull’ ' avvenire. Si cercò anche per aumentar i tributi di omaggio di far destramente intesi i Nobili Veronesi di sua conoscenza di un tale avvenimento; ma vennero questi avvertiti di astenersi dal visitarlo in tale circostanza . Molto corteggio non ritrasse neppure dagli Emigrati , quali da qualche tempo disperando di veder ripristinato l’antico ordine di cose, ne manifestavano verso Lui un notabile raffreddamento. Varie conferenze si sono quindi tenute nella stanza , ed alla presenza di esso Conte ; alcune versarono sopra 1’ Etichetta da stabilirsi ; altre sopra le risoluzioni da prendersi: Per effetto delie prime venne deciso di vestir a coruccio, di celebrare nella privata Capelia della sua abitazione una Messa di Esequie al Defonto, a cui assistettero da circa 40. Emigrati ; dopo la quale tenutosi il solito Circolo, niente si parlò nè dell’avvenimento, nè dell’ assunto titolo di Re, nè uso si fece del medesimo neppure da’Cavalieri di seguito, che si valsero del consueto titolo di Conte di Lilla . Nelle seconde si stabilì d’interpellare l’intenzione delle Potenze coalizzate sul proposito, e furono quindi estesi, e prontamente spediti relativi Dispacci, consegnatisi ad uno de’Cavalieri del seguito per recarli in persona all’ Armata del Condè, e da di là inoltrarli alle rispettive Corti; e frattanto si determinò di rimanere immobili a Verona ad attendere l’esito. Ora si dispone nel Gabinetto di esso Conte di Lilla l'estesa d’un Manifesto : tutti i suoi Cortiggiani lo reputano indispensabile, e si promettono per esso fortunate conseguenze; ma discordano quanto al tempo: chi vorrebbe , che fosse tosto pubblicato, chi trova doversi attendere le risposte delle Corti. Non consta , che peranche siasi fatto ulterior passo nel proposito; e si avrà tutta la cura, perchè venendo stampato , non esca, dai Veneti Torchj. Con»