i$8 alle Lagune, e Lidi, comettendogli di resister con la forza a qualunque violento ingresso di Legni armati. Lunedì poi alle ore ai. inaspettatamente tirati alcuni colpi di Cannone dalli Castelli di Verona , si mosse in grande orgasmo tutta la Popolazio* ne, e data mano alle armi fu orribile la strage. Furono vane tutte le prò* posizioni di conciliamento, perchè quel Generale Francese pretendeva l’as. soluto disarmo della popolazione, e l’ostagio di sei Nobili soggetti. Incerta tuttóra la vera causa di questo cannonamene, vi è, chi crede, che questo sia dipenduto dallo sdegno di quegli Uffiziali per 1’ asserito assassinio di tre Francesi, e chi si persuade, che questo sia arrivato per un concerto di quel Generale con alcuni mal intenzionati. Accusate le Cariche di complicità, perchè si rifiutarono sempre dal permettere, che il Popo- lo tentasse l’attacco delli Castelli, ed anzi volessero calmarlo, disposte anche per l’imperiosa Legge del momento ad accordare il disarmo, dovettero ritirarsi da Verona; dove poi tornarono per 1’avviso, ch’era calmato in qualche parte l’ardore, e che nell’anarchia, che vi regnava, vane tutte le trattazioni, continuava il fuoco delli Castelli, e della Città. Ma intanto un grosso Corpo di Bresciani e Francesi si avvicinava alle Porte di Verona, da dove sin ora era stato rispinto con perdita anche di Artiglieria , e Carriaggi. II Proveditor Estraordinario Erizzo si stacca da Vicenza c©n li possibili ajuti di forza , e munizioni in soccorso di Verona . Alle ripetute prò-teste d’amicizia , che l’Erizzo continuamente dava al General Francese, mal corrispondeva 1’ardor del Popolo, e perciò preso da timore destina di partire, palesando al Provveditor Estraordinario la di lui gratitudine, per le somme cure, che si era preso, assicurandolo di pubblicare ovunque, e singolarmente al Quartier Generale li sommi favori, che aveva colà ricevuti • E da molti giorni, che una squadriglia Francese va girando nelle vici, nanze del porto, quando jeri alle ore a?, introdottisi tre Trabacoli armati in corso sin all’ imboccatura del Porto, fu uno più ardito ancora col darvi fondo vicino al laboratorio di Polvere del Lido. Col mezzo d’ un Uffiziale Veneto pertanto fu eccitato a distaccarsi: ma il Capitaniori si oppose con molta fermezza , volendovi fermarsi. Cominciò anzi sul momento a cannonare una Feluca Bocehese, che si trovava alla custodia di quel sito. Fu allora, che il Castello di S. Andreae li altri legni risposero, col fuoco. Fu arrestato il Legno, e f Equipaggio , eccettuati alcuni la* ' di-