Matzo *797' x8 tanarmi sull’istante dalla Città abbandonando alla disperazione la mia desolata Famiglia, le mie sostanze colla sola reiterata promessa degli Uffizia-li Francesi, che sarebbe lasciata partire libera , e sicurà la Famiglia, ed il bagaglio. Tre condizioni però mi ricercarono, la consegna della Cassa Bagatino consistente in Lire 70. C. , una Carta, con cui m’impegnasse di procurare il possibile, perchè gli arrestati in Venezia per affari di professate opinioni sulle correnti massime fossero posti in libertà , ed il licenziamen* to della Veneta Truppa. Risposi alla prima , che la Cassa era in mano de’Signori della Città ; segnai [’ inconcludente Carta, e negai il licenziamento della Truppa: raccomandai al N. H. Camarlengo di possibilmente assicurarsi della Pubblica Cassa, consistente in Lire 75. circa, facendo con qualche giro privato pervenire a Venezia una corrispondente Tratta, o in quell’altro modo , che la circostanza gli avesse permesso . Date tali disposizioni,, ed ignaro della sorte di mia Famiglia, e de’ pegni cosi cari al cuor mio , diressi il mio viaggio per Brescia accompagnato fino alla vicina Villa di Seriate da un Uffiziale Francese . Giunto a Brescia mi portai dall’Eccellentissimo Provveditor Estraordinario, al quale significate le circostanze tutte del gran avvenimento, ricercata la sua volontà sul mio ritorno a Bergamo, additandomene i modi, mi consigliò a dirigere i miei passi alla Dominante, ove in presente m’attrovo alle Sovrane disposizioni di V. S. e di V. V. E. E. , i comandi de’quali saranno da me incontrati con quella prontezza , ed alacrità d’ animo, con cui mi prestai sempre al servizio dell’adorata Patria, alla quale io son pronto di sacrificare vita, sostanze, e Famiglia. Grazie. Venezia 16. Marzo 2797. Alessandro Ottolini. Appena giunse a Brescia il Rappresentante di Bergamo, e che espose al N. H. Provveditor Estraordinario la serie genuina dell’accaduto in quella Città, si incaminò ver so Venezia per di lui suggerimento, ma il di lui arrivo non riuscì di sorpresa, poiché Io aveva preceduto il seguente Dispaccio del Provveditor medesimo spedito per espresso. SERENISSIMO PRINCIPE,. IE, Capitan Wlastovich di Cavalleria di Presidio a Bergamo mi fece ili oggi giungere con mezzo innosservato l’occlusa Lettera, dalla quale W, EE. rileveranno i| doloroso destino di quella Città. Poco dopo l’airi*