184 Erano vicini a!!e Porte i Cispadani, lorchè abbiamo creduto di scrivere ài General Bailand l’inserta Lettera, ma frattanto I’Uffiziale Francese alla Porta nuova, cui si erano presentati, non volendo attendere, come le Leggi Militari pur domandano, nemeno un istante, li fece introdurre. Viddiino il General Beaupoil ; egli verbalmente ci assicurò, che tutte le misure prese non tendevano, che a precauzioni contro il Nimico, il quale diceva avanzato, come lo è di fatti, al Borgetto . Abbiamo domandato di vedere il General Bailand, ma l’intervista è dilazionata a domani. In questo stato di cose, e su i ricevuti rapporti, che 6000. uomini delia Bresciana insorgenti, Francesi, e di varie altre Nazioni siano disposti penetrare nel Veronese, che altri due Battaglioni di Cispadani si attendono in questa Città; penetrato , che i mal intenzionati contino sul loro appoggio, e che il Corpo, che distaccarsi deve dalla Bresciana , possa pren* der il camino anche per Peschiera, sebbene promesso da quel Comandante di negarlo; presenti avendo nello stesso tempo la serie delle cose ,-e le Pubbliche Massime di voler rispettata la Neutralità verso i Francesi t la difficoltà di combinar quest’oggetto con la propria difesa , attesa la strana capziosa condotta Francese, considerato nello stesso tempo, che la Pubblica autorità accordando piena fiducia a questi benemeriti sudditi , vuol il concorso, ed intelligenza de’loro Capi nella comune difesa, abbiamo creduto obbedenziale alle Pubbliche viste di metterli a parte dello stato attuale delle cose, e quindi coll’ intervenzione, e consiglio altresì del General Nogarola, de’Provveditori di Città, e Sindici del Territorio determinare la estesa della Carta, che abbiamo fatto tenere al General Bailand. Noi non ci estenderemo a fare l’analisi: il suo complesso deve esser conosciuto per intiero da VV. EE. egli tende a dimostrare la Lealtà, e costanza delle Pubbliche Massime, a palesare un giusto sospetto sulla condotta de’Comandanti Francesi oltre Mincio, ed a Peschiera: a spiegarne tutta la fiducia nel General Bailand a chiedergli rischiarazione sulla condotta de’ Francesi Comandanti a Brescia , e Peschiera , procurarsi in summa un fondamento alle nostre direzioni. Si è studiato , che la Carta comprovi in tutta la estesa la franchezza, ed ingenuità delle Venete direzioni. Questo essendo stato il nostro scopo, giudicheranno VV. EE. , se abbiamo potuto realizzarlo, e dipenderà dalla loro clemenza il confortarci colla loro sovrana approvazione in una condotta , che nel momento ci parte indispensabile ai più eminenti riguardi dell’Eccellentissimo Senato . Se il Generale sia o nò per rispondere, non sappiamo prevederlo. Ci scoraggi*