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lenza a resistere. Secondariamente se Ella al momento, in cui si è travata con i così detti Commissari Francesi in sua casa, ne abbia dato parte al Sig. Rappresentante , e quali risposte abbia avuto dal medesimo. In terzo luogo quali proteste Ella abbia fatto, e quali mezzi abbia adattato per eludere le loro dimande, giacché Ella dice nella sua Lettera di non aver ommesso tutto il possibile per evitare un tal colpo . Finalmente se vi fosse Truppa Francese, che accompagnasse detti Commissari, a quale distanza fosse dalla sua casa di campagna, e quali minaccie le abbiano fatto, qualora non aconsentisse.
  Aspetto con la maggior premura tutti questi dettagli.
O/timissis.
Carlo Albani ,
  A questa lettera del N. H. Ottolin, che chiedeva istruzioni sull’ affare dell’asporto degli effetti del R. Arciduca , risposero gl’Inquisitori di Stato con la seguente.
i 796. 13. Agosto.
<Al Capitatilo Vice Podestà di Bergamo .
  Ben considerata la Lettera di V. S. Illustrissima 7. corrente riguardante le nuove ricerche fattele dal Marchese Terzi , e comparate coi precedenti tutte le da lei immaginate risposte, che darebbero motivo a quella , alla quale è ricercato esso Marchese con la Lettera , che ci ha inserita in copia; le troviamo prudenti , purché siano solamente vocali, come Ella stessa ha indicato-, e si conferma; e tenga sempre lontana la Carica, che ella degnamente sostiene, da qualunque ingerenza, o compromesso nell' emergente medesimo , come in fatto, e per la di lei tenuta direzione fin da principio, e per le commissioni nostre, e del Senato è succeduto.
     ( Zuanne Zusto Inquisitor di Stato .
     ( Giacomo Boldù Inquisitor di Stato .
     ( Vicenzo Dolfin Inquisitor di Stato.
  Convien dire, che le ragioni prodotte in risposta dal Marchese Terzi al Sig. Principe Albani, abbiano persuaso l’equo animo di S. A. Reale l’Arciduca Ferdinando dell’innocente direzione tenuta dal Rappresentante di Bergamo, poiché non si vidde ad emergere mó-lestia alcuna nell’ingrato argomento dello spoglio. Di fatto a chi non sono note le violenze, e l’ingiuste soprafazioni de’Francesi nelle Venete Provincie, e nell’Italia tutta! Di queste continuavano a darne
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