29 -HS» della repubblica col mare, e non la reputano frutto (li un privilegio di Alessandro 111 papa. Comunque pur sia, quella ceremonia era veneranda, perchè mostrava impero di marito, clic dovrebbe aver sempre per fondamento l’affetto. Quando il doge con tutta la maestà di principe, accompagnato dagli ambasciatori, dal senato, apriva lo sportello del suo navilio dorato, e buttando un anello in mare diceva: 0 mare, te sposiamo in segno di vero e perpetuo dominio, il popolo frequente, da’ suoi mille navicelli c gondole e palischermi parati a festa, applaudiva lietissimo. Era giorno di allegrezza il di nel quale Pietro Orseolo usci del porto per recarsi a conquistare la Dalmazia, nè meno glorioso quello in cui i Veneziani furono pacieri fra il sacerdozio e 1’ impero. Molli, ed in ¡specie nel secolo passato, schernirono tale ceremonia, ma ebbero torto. Nella religione per le antiche memorie è riposto tanto bene e tanta gloria delle nazioni ! Le quali, allorché si accontentano di ciò che godono alla giornata, allorché si accontentano di pochi beni materiali, ponilo compararsi al cavallo ed al mulo, in cui non é intelletto, e meritano le sorti loro. Due dei potenti intelletti d’Italia trattarono l’argomento del dominio dei Veneziani sull’ Adriatico. Il Sarpi lo difese a pro della patria ; in tempo assai posteriore, il Giannone lo negò. Quei due nobilissimi intelletti hanno sprecalo l’ingegno : sul mare come sulla terra é dominatore chi ha forza, e la forza 11011 essendo perpetua, non è dominatore clic sia veramente perpetuo.