-=5» possedevano nel suo regno. Il contrailo era stipulato, le sorti gettate sul manto reale di Venezia. Ma v’era coraggio, v’ erano uomini che sapevano usarne ; nobili e popolo si congiunsero strettamente; il popolo fece sforzi inauditi, i nobili consecrarono la vita alla patria. Vinta la repubblica nel fatto di Chiara d’Adda, fu prosciolto il giuramento di fedeltà dei sudditi, e molli rimasero fedeli. Brescia provò, a’tempi delle guerre civili italiane de’Visconti e Veneziani, amore c coraggio. In questa guerra di genti straniere e d’Italiani collegalisi contro Venezia, più gagliardamente rinnovò la prova. Padova perduta, fu ricuperata dall’ ardire di Andrea Gritti. Leonardo Loredano doge, siccome Andrea Contarmi suo predecessore, non disperò della salute dello Stato, sebbene fosse in fine di vita. Andrea Grilli, Domenico Trevisan, Giorgio Corner, Vincenzo Valier, Vincenzo Morosini, Paolo Nani ( tutti nobili ) 1’ hanno coa-djuvato. Venezia ne usci salva, e riebbe lo Stalo. Antonio Grimani, che, rotto il confine, s’ era recato in Roma presso il figliuolo suo cardinale, Antonio Grimani, lontano dalla patria, vecchio, bistrattato dalla repubblica, fu causa del ravvedersi papa Giulio dell’errore commesso da lui, che voleva liberare la penisola. Staccatosi il pontefice dalla lega, poiché se gli furono date le città di Romagna eli’ erano sotto al dominio della repubblica, si collegò con essa contro i Francesi, d’ onde ne venne la presa e la ripresa di Brescia, e la battaglia di Ravenna. I Veneziani soscrissero tregue con Massimiliano; poi pace e alleanza pur colla Francia, alla quale cedettero Cremona e la riva dell’ Adda. Fu in questi tempi che comparvero per la prima volta Spagnuoli a combattere contro Francesi in Italia, contro i quali qui combattevano anche Svizzeri. La terra nostra trovavasi preda di nemici, che se la destinarono per premio. I Veneziani ebbero parte alla vittoria de’ Francesi contro gli Svizzeri in Marignano. Sostenuta coraggiosamente con isforzi incredibili una lotta di otto anni, non ebbero pace se non dopo il trattalo di Noyon. Di tutte le perdite, le piii dolorose furono Trieste, che assicurava all’ imperatore una parte nell’ Adriatico, d’ accosto a Venezia, rivale assidua de’commerci ; Gradisca e Riva di Trento,