«7 parlar francamente l’intera rivoluzione : mi spiego con chiarezza ì E’ noto, thè negli antichi tempi la mole tutta degli affari Politi, ci estraordinar j rraturavasi ne' Collegj anch’essi estraordinar) di Savjj che a misura della Ior maggior o minor importanza, si creavano dal Consiglio Maggiore più o meno numerosi . Si reputò nel decorso de* tempi utile al ben essere della Repubblica la formazione d’un Collegio ordinario e permanente di Savj, i quali Savj del Consiglio di Prega. di si denominarono, (i) A questi fu riservato il consultivo degli affari, che proporsi dovevano alla Sovrana deliberazione del Senato; ed in arbitrio di questi era il convocar o nò il Senato medesimo. A formar questo importante Consesso non entravano ne’passati Secoli senon Uomini Patrj , e forniti di que’ lumi , e talenti , che costituiscono l’Uomo di Stato, e di Gabinetto, c perciò le faccende camminavano sul retto sentiere ; ma il tempo indebol indo questa frale, perchè umana istituzione, degenerò essa in una spezie di Oligarchia, quanto funesta alla Causa Pubblica , altrettanto contraria alla Costituzione della Repubblica. Di fatto alcuni Savj, ne’quali non v’era più Tantico amor patrio; che tutto operavano per viste di solo privato interesse, per ispirito di partito ; o che infine corrotti eran anch’essi dal serpeggiante Gallico Veleno , tutto ponevano in opera per allontanar il Senato da quelle salutari deliberazioni, che il tempo e le circostanze esigevano dalla sua maturità. E’ ben vero, che non mancavano in questo Corpo alcuni Soggetti ( della cui probità, onore^ talenti, e patriotismo non v’è luogo a dubitare) i quali deposto ogni umano riguardo, consigliavano quelle misure, che sole erano capaci a salvare la Repubblica dall’imminente naufragio. Ma che perciò! i pochi perfidi , raggirando i Colleghi o deboli, o imbecilli, studiavano tutti i mezzi, e cercavano tutte le vie, onde deludere sotto varj apparenti pretesti le deliberazioni del Senato . Più e più esempj di questa funesta .. Ll ) Il Collegio Ordinario de’Savi ebbe il suo primo principio nei i420, Tenton Tomo VI.