347 le frenare i loro latrocinj. E’ ben vero per altro, che i Comandanti Francesi, i quali rubavano all’ ingrosso, non avevano nè volontà, nè coraggio di castigare i soldati .conscij de’loro furti grandiosi 3 laonde si pubblicavano -Proclami, s’imponevano Regolamenti - ma non si curava la lor osservanza,, nè si castigavano i colpevoli, beffandosi in così crudele maniera deviamenti de’Veneti Sudditi, e delle rimostranze del Governo. Ma ritorno faciamo alla nostra narrazione. L’Armata Austriaca continuava ne’suoi accantonamenti di Padova, di Bassano, ed ai confini del Tirolo. Era disegno del General Al-vinzi di passare 1' Adice a Verona per accorrere al soccorso di Man-tova, che gemeva sproveduta di molti generi necessarj sotto un rigoroso blocco-. Li venne perciò in mente di convenire segretamente col .Rappresentante di Verona, con li principali Uffiziali Veneti, e con i Cittadini sulla maniera d’introdurre le sue truppe in quella Città sorprendendo si Francesi^ e minacciava in .caso diverso di bombardarla per costringere col fuoco i Francesi .a sloggiare da quell’importante posto. L’affare doveva .esser .anche proposto al Senato, ed a quest’oggetto il Sig. di Homburg Ministro Cesareo in Venezia .avrebbe .domandato al Governo un Conferente. Prima però ¿che gli Austriaci facessero alcun passo ministeriale , .arrivò J’arcano a notizia degTln-quisitori di Stato, e questi prevedendo ;il futuro imbarazzo de’Savj, e le conseguenze funeste d’un tale maneggio, contrario del tutto alla incontaminata imparzialità, ¡con cui dal Senato osservavasi Ja massima di Neutralità, si affrettarono di porre .al fatto d’ogni cosa i Sa« vj del Collegio con le due Comunicate ip. e 21. Dicembre, che si ¡ritrovano -nella Fil^a Comunicate non lette in Senato. 1796. 19. Dicembre. In ordine alle Leggi gl’inquisitori di Scato (hanno commesso al loro Segretario, che premessa Ja segretezza, -e dato il giuramento, debba leggere, e lasciar in copia ai Savj del Collegio per comunicar al Senato, quan« do , e se ad essi parerà quanto segue. Nelta -somma delicatezza de’tempi, e sotto il più geloso secreto ilTri-¡bunal degl’ Inquisitori di Stato reputa non tardar un momento a rendere intesi i Savj del Collegio aver penetrato, che l’Incaricato d’affari della Cor-