«SE» 65 *£>■ circostanziata relazione; sappiamo clic i congiurali furono dannali nel capo. Fermata 1’ aristocrazia ereditaria, il popolo era molto ; i nobili pochi, ed il popolo era ricco ; le fraglie unite potevano sollevarsi, e noi fecero mai. Il popolo prima, poi i sudditi, amavano il governo, siccome notava nella introduzione alle notizie di Lombardia Carlo Catlanco, uomo d’alto senno, di cuor generoso, quando scrisse : che il fondamento del governo veneto non era il teirore, ma una nobile amicizia dei popoli. Il ducato del Gradenigo ebbe travagli di guerra e poca fortuna d’armi. Con Trieste ed il patriarca d’Aquileja ebbcsi a pugnare pelle solile gelosie d’interessi ; guerra non fortunata, seguila però da una pace onorevole ed utile. Si voleva poi liberar Tripoli caduto in mano a’ Turchi ; ma fra Cristiani non vi fu accordo, c l’impresa non ebbe luogo. Si combattè coll’ impero di Romania e co’ Genovesi; fu guerra crudele; i Veneziani minacciarono Costantinopoli, devastarono Pera e Galata, le coste dell’ impero, penetrarono nel mar Nero, recarono danni a Calla, colonia genovese floridissima. Tre uomini sono notabili, guerrieri fortissimi, arditissimi : Ruggero Morosini, Belletto Giustiniani, nobili; Domenico Schiavo popolano. Imbaldanziti per la fortuna che sorrideva loro, i Veneziani ricusarono la pace offerta colla mediazione di Bonifacio Vili pontefice, pace vantaggiosa : i Genovesi furono vincitori, e nelle acque di Curzola interamente sconfissero l’armata veneziana. 11 Visconti, signore di Milano, ed alili furono mediatori di pace, clic non fu punto gloriosa pei nostri. In questa guerra vidersi imprese cavalleresche ; segno che il secolo non era ancor raffreddato. Tre galee genovesi spinsero il corso sin a Malamocco minacciando Venezia; Domenico Schiavo, per riscattare 1’ onore de’ suoi, spinse le sue galee sino sulla marina di Genova; scese a terra, coniò moneta sotto gli occhi degli emuli ; poi, piantalo un vessillo di san Marco, se ne partì. Glorie delle quali non si può menar vanto ; erano ferite alla madre comune. Altra guerra più lunga succedette infelicissima ; quella di Ferrara. Gli Estensi se n’ erano falli padroni sotto all’alto dominio