5.7 zìo di jopravegliauzet, ( i ) composto di cinque soggetti, i due Nobili Provveditori, cioè, di Città, il Sig. Conte Alessandro Murarj , Sig, Sortoli? Meriggi d’ Afalini, ed il Sindico del Territorio Pajola . Obbligo principale di esso Offizio sarà d’invigilare in ogni guisa possibile, e con quelle provvidenze, e modi,,che troverà opportune a conservare il quieto vivere interno della Città, ed esterno del Territorio; estendendo i prudenziali suoi esercizi sopra d’ogni ceto di persone, e senza riguardi di sorte. Per facilitare l’intento, vennero stabilite le Pattuglie Civiche ammal-gamate colla Tiuppa sotto la particolar ispezione del Nobil Sig. Co: Gio: Battista Campagna, e Marchese Giulio Carlotti Condottieri d’armi in aspettativa con le inserte commissioni, delle quali fu anche data conoscenza al Governator delle armi ; e resterà alle piudenza dell’Offizio di accrescerne, o diminuirne il numero, di fissar il tempo, e luoghi, in cui avranno a girare a misura del bisogno. E siccome viene ad essi Condottieri spezialmente commesso di dare immediata parte allo Officio stesso di qualunque arresto , che caduto fosse sopra persone sospette di cattive intenzioni , così [’Officio stesso tosto, che ricevuta ne abbia il rapporto, dovrà prendere in considerazione il fatto, e se grave, renderne intese le Cariche , producendo insieme il suo parere. Nelle cose di minor riflesso verrà dallo Officio pronunziata sentenza , che avrà ad essere sottoscritta da tutti a’cinque gl’individui, che Io compongono ; nel qual caso riportar dovrà la sua esecuzione; sempre che le Cariche non trovassero di sospenderla. Pubblicato che sarà l’annesso Pro- da- ( i ) Conviene qui osservare , essere quest’ Offizio di Sopravegli anza quello , che dopo le più accurate inquisizioni, e dopo il piti maturo esame , e processo propose al Provveditor Straordinario il N. H. Conte Giuseppe Giovanelli, succeduto ai Bat-taja , l’arresto di que’ Veronesi , che sospetti erano di Giacobinismo , e di segrete intelligenze, e macchinazioni co’Francesi, e li Ribelli Bresciani e Bergamaschi. Fu in vista delle rimostranze , e delle prove addotte da detto Offizio di Sopraveglian-za, che il Provveditore suddetto s’indusse a segnare la cattura, e prigionia degl’ Inquisiti . Rilevasi adunque poco equa l’asserzione del Conte Rocco Sanfermo , il quale nella sua Lettera dal Castello di San Felice scrive , che il N. H. Giovanelli secondando il proprio Orgasmo si è determinato aW arresto , Così a Carte 13. dell’ Edizione di Verona . La sincerità di uno Scrittore doveva poner in vista le rimostranze , e li processi dell’ Offizio di Sopra-veglianza : ma il Sanfermo non lo nomina nemmeno . Egli certamente non poteva ignorare la esistenza di detto Offizio, che era parto del geniale di lui Amico il N. H. Francesco Battaja, sotto del quale lavorava in figura di Segretario . Perchè dunque addossar al N. H. Giovanelli un fatto, tutto dipendente dall ' Òffizio di Sopravegli anza, e perchè occultar i processi » e le rimostranze del medesimo Offizio?