152 Accordato aveva la Repubblica il passaggio per li suoi Territori alle truppe Austiache in forza de’Trattati anteriori alla guerra - m* queste sempre mai rispettalo avevano le Piazze nelle guerre dei seca» lo,, perchè le ritrovarono guer-nite di numeroso presidio, ed in istato d’assedio. Era dunque facile a prevedersi,, che l’attuale abbandono delle medesime riuscirebbe fatale al decoro della Repubblica, ed al Sovrano di lei Dominio in onta alla sua Neutralità, ed alle mille proteste d’amicizia, di lealtà 5 e di generosità dell’Esecutivo DireS-torio di Francia. Incominciò la mortificante scena dalla Piazza di Peschiera, che riputavasi giustamente la chiave di Ma&tova , unica Piazza, che rimaneva agl’Imperiali, e che il Baron Colli ebbe l’an» tivedenza di munire con numeroso presidio, senza che evitar lo potessero i Francesi , che con rapide marcie inseguivano il fuggitivo Beaulieu,. In quale stato si ritrovasse allora-la- Fortezza di Peschiera, ed in qual modo fosse essa occupata prima dagli Austriaci, indi da’Francesi, lo rileveranno i lettori dalle seguenti lettere del Colon»-nello Gio: Antonio Carrara Comandante di essa Piazza all’ epoca , di cui ora. scriviamo. Ecco la Lettera, ch’egli scrisse, al N. H. Nicco» lò Foscarini K. e Provveditor Generale in Terraferma s.otto la data»; 24. Maggio 1796. 3 111. ed Eccell. Signore. Mi onoro di umiliare aita ossequiata Carica di V. E~ li ■ due inserti Pie-delista dimostranti l’uno la misera forza, che forma Tarmo di questa Fortezza, e-l’altro le Artiglierie, munizioni, attrezzi, ed utensili in-ser* vienti alle medesime . ( 1 ) Gir- (1) Il Presidio di-Peschiera era di 60-. Invalidi,. 1’ Artiglieria smontata senza letti corrispondenti con sole Libre 100. di cattiva polvere ; e mancante degli occorrenti utensili le Fortificazioni iti sommo disordine : ii ponti.levadori non, si alzavano , gli esteriori senza palizzate, e- le piantagioni di alberi occupavano per fino la strada coperta.. Questo era lo stato della Fortezza di Peschiera allora quando il Colonello Carrara fu spedito a quel.Governo. Sordo alle sue dimande il Provveditor Generale Foscarini non solo non gli spedi dè’ rinforzi, ma nemeno stimò opportuno di firmar risposta alle di lui Lettere..