54 .. . gliori principi sia uno scucio insufficiente contro di chi si compiace a cat* pestarli tutti, e che il sentimento della propria virtù, e probità non deb* ha escluder il pensiero di cautelarsi contro 1 altrui scelleratezza , ed in* giustizia. Vedesi in fatti una Nazione fin da che intraprese à rompere tutti i patti sociali, a distruggere la propria Monarchia , e ad immergersi nella confusione , e nei delitti , aver formato fin d’ allora il disegno di render comuni, se le fosse possibile a tutta la spezie umana le sue atrocità, ed i suoi traviamenti. Quindi la iniqua Istituzione della Propagaa-da , di cui sono noti i perfidi moltiplici tentativi. Finalmente formidabi- li Potenze, sonosi collegate contro la porzione perversa di quella Nazione ; e sé le successive intraprese dell’Austria , e della Prussia corrispondono ai primi progressi delle loro armi , è da sperarsi , che 1’ Europa vegga cancellata in breve la più orribile anarchia , che la oscurasse . In questo stato di cose non possono riggettarsi due considerazioni rela« tive ad eventi, che perdisaventura accader potrebbero. Primo: non conseguendo gli Austro-Prussi il fine propostosi d’ inoltrarsi a Parigi, tutto sarebbe da temersi da una Nazione risentita, ed infiammata dall’orgo glio d’aver saputo resistere. Secondo i posto all’ incontro che venga sottomessa [a Capitale, assai più sarebbe da temersi d’una Nazione, infero* cita, la quale trapiantandosi in certo modo nelle sue Provincie di Ponente e di Mezzodi, vi porterebbe il coraggio, ed i divisamenti della disperazione. In questo secondo caso sopratutto è impossibile così il prevedere, come il calcolare le conseguenze, che derivar potrebbero dallo sfascel* lamento, e dalla conflagrazione d’ un così enorme Colosso Politico. Sem. bra per tanto , che in una sì spaventevole crisi tutto consigli alle Nazioni pacifiche l’avvicinarsi maggiormente , il combinar insieme le misure opportune, onde assicurare il riposo scambievole, e l’unirsi nel disegno Comune di conseivarsi tranquille. E’ facile il convincersi , che un totale isolamento non può convenire a veruna Nazione , allorché la Francia in varj modi le minaccia, e le insulta tutte, e quando il disprezzo, che ha generalmente ispirato , non può farle lusingare di averne neppure una Amica , o Partiggiana . A preservazione dunque d’ogni occulta insidia , o aperta aggressiva tut* to concorre a suggerire l’idea d’una Confederazione Italica, tendente non solo a garantir l’Italia in generale da qualunque irruzione , ma partico* larmente i propri respettivi Stati , e la forma attuale de’ loro respettivi Governi. Questa Confederazione, alla quale concorrerebbero S. M. il Re del*