ti certo di grande importanza per Io storico e per 1’ economista lo stato finanziario di una repubblica, la quale per lunghi secoli primeggiò fra le più grandi potenze d’ Europa, fu somma nel commercio, forte nelle battaglie, dignitosa nello sfoggio delle sue dovizie. Ma non è concesso alle poche pagine che noi possiamo dettare lo svolgere le cose come dalla loro importanza sarebbe richiesto, e qualora pure volessimo per brevità appigliarci ad estremi risultamenti numerici, poca utilità ne deriverebbe ; che in fatto di finanza le cifre isolate non crediamo condurre ad alcuna giusta illazione. La loro elevatezza in fatti, la loro tenuità, bene spesso derivano da cause disparatissime, e mentre la prima può dipendere da tirannide, che sciupa il sangue dei sudditi, da sventure nazionali, che costringono a denudarsi per non perire, da ricchezza dei cittadini, i quali, anche pagando lievi tangenti, offrono un grande risul-tamento ; la seconda egualmente può dinotare e mitezza del governo associata a severità di costume, come fu di Roma a’ tempi repubblicani, e povertà nazionale con abbandono di ogni industria, di ogni commercio, per cui mancano le fonti della esazione, e vizi legislativi, che aumentando il contrabbando intiSichiscono le rendite dello Stato, ed ignoranza in fine o corruttela nella pubblica amministrazione, mercè cui il governo non percepisce quanto giustamente percepire potrebbe. vol. i. 44