287 Parigi , ma 1’ uso ancora più pronto de’ mezzi tutti , che valer potessero a minorare il grado delle medesime , non potendo che riuscire anche in quest’essenzialissima circostanza sommamente proficua l’opera incessante del Tribunale degl’ Inquisitori di Stato , a cui in tanto momento 'viene ef« focacemente raccomandata la Patria : però ne! rimettersi in copia, e nel loro autentico le Ducali predette alli Capi del Consiglio de’X , restano ricercati di devenire col loro Consìglio per le vie secrete a quelle deliberazioni, che pareranno, proprie alla loro prudenza . Andrea Alberti Segretario. 1797. 26. Aprile in Pregaci. Relazione. Il giorno ay. del passato Marzo un Corpo di Bresciani in Num. diSj., comandati da Francesco Gambara , entrò in Salò senza ostacolo alcuno , eccitando quei Popoli alla rivolta, gridando Vìva la Libertà: s’impadroniscono di tutte le Cancellerie, ed Archivj, installando la Municipalità, l e traducendo in Brescia in ostaggio il Provveditor medesimo . Partiti gl Insorgenti, e scosso il terrore , da cui era presa quella Popolazione , pre. se prontamente l’armi per debellare li ribelli, e per rispingere un secondo attacco nei susseguenti giorni contro di essi intentato dai ribelli medesimi commisti con un numero di Polachi , e Francesi, destinati propriamente questi al maneggio de’Cannoni, che furono usati, come risul* ta dal Costituto di alcuni di essi rimasti prigionieri nel fatto-, e già quegli Abitanti sul momento soprafatti dal numero dovettero ritirarsi, ma in poca distanza di tempo accorsi in lor ajuto gli abitanti della Val Sab. hia poterono di nuovo riprendere la loro difesa, e sottomettere gli aggressori, che colti sul fatto furono fatti prigionieri , e trasmessi a Venezia , dove sulle ricerche di questo Ministro di Francia si sono già rilasciati , e tradotti al Confine Ferrarese tutti li Polachi, non che i Francesi ; ed anche li Sudditi nostri, che furono qualificati addetti all’Armata Francese. Trascorsi alcuni giorni comparve un corpo di 300, Soldati Francesi, che occuparono Salò adoperando i soliti modi di Ospitalità, e lasciando le Guardie Venete alle Porte: ma arrivata una Flottiglia Francese sul Lafo intima il disarmo di quelle Popolazioni , che si rifiuta da quel N. FI. Provveditor , che il Senato aveva spedito per le ripetute istanze di quella fedele Popolazione. Alla negativa di quella Carica comincia un fo'te cannonamento, e gli Abitanti, ed il Rappresentante sono costretti ritirarsi. Vi tornarono poi all’ombra d’una convenzione di accomodamento, ma