16f Mattare co«ve nemici, e dichiarare la guerra a tutti i Principi Italiani al primo passo , che scoprisse in essi loro inclinazione verso gli Austriaci, ¡si era limitato ad ordinare, che brucciata fosse Verona dipendentemente all’ affare del Conte di Lilla ; ed aveva scritto a Parigi, da dove ¡fra set* te gio-rnr attendeva la risposta per dichiarare formalmente la guerra alt' .Eccellentissimo Senato, e correre su tutti i suoi Dominj ; che aveva ordinato al Ministro in Venezia, di etti per altro, come di tutte le comu» nicazioni Diplomatiche, faceva poco conto, di farne parte a VV. EE., che riguardava Peschiera, come Paese di sua conquista, poiché l’aveva tolta agli Austriaci :• che i delitti (così si espresse) delia Veneta Repubblica erano ben altra cosa , che li piccioli danni, che avevo reclamati » inferiti da alcuni delle sue Truppe , le quali in generale conservavano •tutta la disciplina. La serie della pubblica condotta, le spiegazioni del Direttorio al Ministro di VV. EE. in Parigi, la ingenuità', con cui venne corrisposto da VV. EE. , le assicuranze eh’esso Generale aveva date Bel Proclama pubblicato in Brescia, la sostanziale occupazione da esso fatta della medesima , e di Crema, i principi di ragione, di diritto, e di equità, i confronti delle epoche, in cui sono avvenute le cose, tutto fu detto, ripetuto in varie forme, e maniere entro lo spazio di due ore, che durò l’ingrata conversazione. Sempre si faceva a ripetere, non giudi* co le intenzioni, ubbidisco ai comandi, che ho ricevuti, seguo le massime della guerrariconosco i fatti, e questi devono decidermi. Peschiera non si è voluto presidiarla con 2000. Uomini', si è dato asilo al Pretendente > e fi* espulso, mosso il Senato dal timore dei sinistri. Furono accordati, e tolle-rati de'passagj, non si è fatto uso delle Galere per impedirli sul mare , r non si è giustificata la supposta innocente condotta nel fatto di Peschiera dichiarando la guerra all' Imperatore : dicendo poi in giustificazione della sua, che l’occupazione d’una Fortezza era ben differente da quella, che-aveva fatto di due Città senza difesa. Non parlo del mio imbaraz-zo nell’ aver veduto inutile ogni sforzo per convincere , o attenuare almeno nell’ animo di questo Giovine Generale, ebro di ambizione, e di gloria, iF senso violente, che aveva manifestato; la Provvidenza ebbe ad assistermi r ne ho rimorso di niente aver lasciato per servire utilmente ai Pubblici oggetti. II certo pericolo di veder incenerita una Città giustamente prediletta da VV. EE., perchè fedele , ed innocente r animò il mio dovere r il mio zelo a cercare di allontanar una tanta sciagura : ¿rhiesi tempo per setiyei;e a VV. EE., ma mi fu duramente rifiutato; frnilmente sia, che L 4