273 che continuano a fare gl! Ufiuiali Graduati, i Subalterni, e tutti poi i Soldati Francesi, i quali pubblicamente e senza riserva a Milano, ed in Brescia discorrono, che presto s’arricchiranno col sacco di Brescia , che i cavalli della Cavalleria Veneta rimonteranno la loro, che saranno Padroni dello Stato Veneto, e che vogliono a qualunque costo penetrare in Venezia, sapendo esser costà stati tradotti, e depositati i maggiori tesori dell’Italia. Ho sicuri riscontri, che simili espressioni si tengono anco da quelli, che sono in Bologna, Ferrara, Livorno, e Piacenza; sicché possono dirsi i sentimenti di tutta l’armata, e tali voci, già rese comuni , impongono moltissimo sull’ animo de’Popoli; potendo assicurare con fermezza V. Serenità, che la Nazione Bresciana è totalmente avvilita, ed oppressa, e che quella Città tra le angustie de’pesi attuali, ed il timore di più serie conseguenze, offre uno spettacolo ben degno della pubblica paterna compassione. Nel Milanese proseguono gli arresti di tutte le persone , che si dicono sospette , e massime di quelle, ch’ebbero relazioni di servitù col R. Arciduca Ferdinando. In tale stato di cose, e nella già spiegata intenzione de’Francesi di svernare nello Stato Venero al caso d’una pace colla Corte di Vienna , io non so se bramar questa, o la continuazione della guerra colla relativa speranza d’essere liberati dai sicuri mali vigenti; ma i miei voti sono però sempre diretti a veder incolumi i Sovrani riguardi, e preservata questa popolazione dalle angustie, che opprimono le altre circonvicine* Grazie . Bergamo 13. Agosto 1796. Alessandro Ottolin Cap. Vice Pod, Questo Dispaccio Fece grave senso ne’Savj, come in appresso rileverà il lettore dalla risposta 20. Agosto’ e dalle misure pre^^dal Senato. Mentre però il N. H. Ottolin così scriveva da Bergamo nel giorno 13., il Senato in detto giorno medesimo sanzionava la continuazione dello Species fatti da spedire a Parigi, ed % Vienna, cui pure fu spedito un Promemoria. Questi Ducumenti , che possono dirsi la continuazione storica de’ mali, delle violenze} ed insulti, ai quali il Veneto Dominio amico, e neutrale era soggetto, meritano di esser qui trascritti. S 1796.