Il Turco sempre fuhesio, e sempre terribile a’Veneziani, come si è detto, dopo ie piaghe incurabili fatte alla Repubblica non dava più occasione di gran timore nell1 avvenire. Poiché esaminando bene jl vero interesse dèlia Porta Ottomana, ella avea pochi vantaggi da sperare dal maggior indebolimento de’Veneziani, giacché non poteva lusingarsi di estenderà con questo mezzo le sue Conquiste sino in Italia, nè arrivare alla Sovranità dell’Adriatico, di cui godeva la Repubblica. L’interesse comune in fatti delle altre Potenze sarebbe stato d’opporvisi, e di confinare questo Nemico comune nell’ Asia, o almeno nella parte deli’ Europa , che possedeva: molto più, che il Turco lasciando in pace i Veneziani, veniva a distaccarli dall' Allearti %a colla Casa d'Austria . Intese di fatto il Divano questa massima per esso salutare, nè mai dopo il 1718. disturbò la Repubblica, che non cessò peraltro di coltivarne l’amicizia. Il Nemico dunque naturale, che più dava a temer a’Veneziani era la Casa d’ Austria ( 1 ). La Repubblica dopò la sua decadenza im« piegando dal canto suo con la Casa ci'Austria la sua ordinaria politica, seppe ossia per de’maneggi a proposito, ovvero inspirando con destrezza riguardi di gelosia verso le ambiziose viste della Francia sopra l’Italia r conservare se non il suo riposo, almeno le sue possessioni, il suo Dominio, la sua esistenza. Osservò perciò la più esatta Neutralità in tutte le Guerre, avvenute in questo secolo (1), tra la Casa di Borbone e la Casa d’Austria a motivo de’possedimenti-, che qusste due Etnule Potenze si contrastavano in Italia . Il Senato però, che voleva tenersi in istato di abbracciar il partito della Francia, o della Casa d’Austria, secondo che la sua sicurezza lo ricercasse, per essere pronto ad ogni imprevisto accidente, che potesse sorprenderlo, decretò sempre la difesa dello Stato, mettendo in salvo le sue Piazze, e le sue Fortezze, ed ammassando numerose Truppe, r1 \ Yedi Lettera di Mallet Dupan : Francfart 1757. k2 ) Nel 1701 ; 1755 J e 174j*