3¿S consegnato, tanto più che per loro consiglio si dovevano sacrificare li tre Inquisitori di Stato , da tutti riconosciuti innocenti di quelle colpe, che 1’ imputavano i Ffancesi : conchiuse col dire , che li Savj usciti ( tra quali erano il Battaja ed il Grimani ) non potevano, nè dovevano comandare, ma che ciò era della sola autorità de Savi attuali, quando tutti però fossero unanimi nell’opinare : eh’Egli precisamente s’opponeva, e quindi non si poteva far il Damò. Tali fer». me voci le replicò il Priuli contro il Grimani • che con artifiziosi modi l’aveva minacciato, eccitando gli altri Savj attuali a procedere a misure di fatto contro lo stesso. In mezzo a tale digladiazione potè il N. H. Priuli partir innosser-vato dalla Sala un momento , ed abboccatosi col benemerito , ed onesto Colonnello^di Fanteria Michieli , li suggerì di spedirtosto, come fece, una Bra^ora al N. H. Almirante delle Navi , avvisandolo del pericolo , che soprastava al K. Pesaro , a ciò lo facesse partir con qualche Legno veloce : temendo che al seguente giorno si tentasse di ottenere dalla Serenissima Signoria, che dava tanti funesti segni di avvilimento, e di debolezza, l’arresto, che non era riuscito di ottenere dalla Consulta àzSavj attuali. Terminò la gran questione colla seguente Ducale, con cui comicamente si rintracciava dall’Almirante delle Navi, se avesse notizie del destino del K. Pesaro. 1797. 1. Maggio M. M. S. S. MI' rimirante delle Navi. Absente da due giorni da Venezia il Dilettissimo Nobile nostro Miss. Francesco Pesaro K. e Procurator , ed incerta la direzione da lui presa, se mai ne aveste qualche conoscenza , avanzatela immediatamente a Pubblica cognizione con tutte quelle circostanze, che potessero essere a Voi note. Camillo Cassina S egretario. Sin dal giorno 17. Aprile, come già si è detto, la Consulta de’ Savj con un Damò, avvalorato poi da' sufFragj del Senato, aveva co» mandato di rispingere colla forza i Legni armati di qualunque Na* zione , che entrar volessero nell’ Estuario. Si rinnovò dal K. Pier*o Dona