-s** 53 *c=>- venne agli accordi, e s’ ebbe pace coi vicini di Padova c Treviso. I Padovani dovetlcro consegnare Jacopo di Sani’Andrea, del quale 1 Allighieri ha fatto eterno il nome cacciandolo nello inferno, e venticinque che furono dell’ insulto di Trevigi od autori o complici. E i Veneziani li rimandarono alle case loro senza riscatti. V’ ebbe anche una guerra e una pace coi Genovesi, forse la prima di quelle che hanno contaminato due secoli, interrotte da paci apparenti, e, come abbiamo accennato, sempre con danno e vituperio della madre comune. E ve n’ ebbe una seconda, pretesto della quale fu l’uso di una chiesa, di cui le due repubbliche solevano avere il patronato ; ma vera causa la sempre crescente gelosia che aveano 1’ una dell’ altra, l’avarizia del crescere le ricchezze, la cecità del non ricordarsi della madre comune e del vero bene reciproco. Non è al certo epoca più importante nella storia d’ Italia, che il regno di Federigo II imperatore, nella quale la lolla sorta fra il sacerdozio e lo impero fu lunga, sanguinosa, esiziale pel paese, poiché concitò le discordie cittadine. I feudatari rurali, d’ origine militare e straniera, ora erano nemici dei comuni, ora si associavano con esso loro chiedendo la cittadinanza. E così postovi il piede, acquistavano preponderanza, e, ajutatori del comune, fomentavano le parti, e la fine si fu che lo dominarono. Né Federigo II seppe dominare tutta l’Italia; noi seppe, nobile signore, cavaliere cortese, legislatore sapiente, poeta, protettore degli studi coni’ era, o noi potè per la cresciuta tracotanza dei- feudatari], per la forza dei comuni ancora indomata dalle tirannidi domestiche, per la inimicizia dei papi. I quali non seppero transigere co’ popoli, volendo assoluta signoria, o non potevano, perché l’imperatore, i feudatari, i comuni si opponevano loro. Non seppero, o non potevano i comuni, nemici 1’ uno dell’ altro, confederarsi contro i due potenti, perché lo spirilo di parte (demone che gli scongiuri non cacciano; che quando s’insinua basta per secoli ; che la civiltà dura assai fatica a vincere), lo spirito di parte lacerava 1’ interno dei comuni. Né in una delle tre potenze che lottavano era tal forza da