16g Kso avvertito questo zelante benemerito Rappresentante Privili, e stessa* mente i Deputati della Città, perchè ne vengano prevenuti gli Abitanti, sieno chiuse le Case, le Botteghe ad eccezione di quelle de’comesti-bili, e Osterie, e disposte quelle interne precauzioni, che possibilmente tutelino dalle conseguenze, che possono temersi da una Truppa Vittorio-sa, e mal inclinata, tutto che siasi Buonaparte spiegato , che sarà mantenuta in tutta la Disciplina. Ho sin da quest’oggi fatto giungere a Castel Novo delle farine, e de’foraggi, disposizione, che peserà in qualche guisa sull’Erario, come ne resi inteso 1’Eccellentissimo Sig. Cassier, che questi dì ad oggetti di preservazione di sua famiglia si era condotto a questa parte. Ho ordinato, che tutti i Pistori raddopino il loro travaglio di pane; ho fatto trasportare nelle Munizioni la polvere appartenente agli Artiglieri Urbani, che si trovava in Deposito contiguo alla casa Gazzo-la, dove abitava il Conte di Lilla, e che non sarà per sorprendermi , se la vedrò demolita, e incenerita dal furore Francese. Non avendo altro in mira in questi brevi momenti, che di render meno pesante a questa popolazione gli effetti di queste ingrate combinazioni, mi perdoneranno VV.EE. la confusione, e la brevità del mio rapporto in tanto argomento. Grazie &c. Verona j. Giugno 1796. ore 9. della mattina. Di V. S. Niccolò’ Foscartni Prov. Estraordinario in T. F. Seguì di fatto l’ingressa deli’afmata Francese in Verona nel dì 1. Giugno 17pó. Essa fu accolta dal geniale Tenente General Salimbeni^ il quale ordinò al- suo Ajutante il Tenente Malerba di accompagnar il General Massena alla visita delle Fortificazioni, Porte, e Ponti della Città, che si viddero poco dopo occupati dalle soldatesche Francesi. Ecco i Francesi divenuti padroni di Crema, Brescia, Peschiera, Verona, e quindi di Legnago, e la Chius'a, non rimanendo alla Repubblica che la sola amministrazione civile a descrizione però de’loro Comandanti in Italia. L’occupazione violenta di Verona, e il Dispaccio Foscarini produssero in Venezia un nuovo ordine di cose; pò. ten-