131 Russa, e dimorava in una casa contigua all’abitazione del Ministro Plenipotenziario , laonde fu egli tolerato in Venezia sì dagl’Inquisì-tori di Stato, come dal Senato ad onta che il Francese Ministro Lal-lement con più memorie nc ricercasse a nome del Direttorio Esecutivo l’allontanamento. Ma ritorniamo in dietro. Dopo l’armistizio, dalla Corte di Torino segnato colla Francia, Io stato della Lombardia Austriàca era, per così dire, divenuto precario. Eiasi ritirato il Barone di Beaulieu a cuoprire Pavia, ed il passo del Pò: ma il corpo delle sue truppe3 che si chiamava Armata, si riduceva a 18, mila uomini d’infanteria poco scelta, senza ingegneri , senza cacciatori, senza guastatori, ed isprovista del numero sufficiente di Uffiziali Generali, e di Stato Maggiore. Tutto ciò faceva già presagire il funesto rovesciamento di cose, che sovrastava al Milanese. Cominciò quindi a suscitarsi il rumore de’geniali Francesi anche nelle Provincie Venete, e principalmente nel Bergamasco limitrofo alla perieli tante Lombardia. Il N. H. Alessandro Ottolin, che con felice successo erasi incamminato nella Reggenza di quella Provincia, prevedendo il fatale effetto; che le vittorie Francesi produrre potevano nell'animo de’mal intenzionati non solo, ma in quello ancora de’sudditi onesti e fedeli, ma inermi, e senza protezione, nel giorno 30. Aprile di quest’anno si rivolse al Tribunale degl’inquisitori di Stato, dimandando lumi, direzione, e presidio. Ecco la sua lettera, che merita il più maturo riflesso. Illustrissimi ed Eccellentissimi Sìg. Sig~ Collendìssimi. Presenti sempre al dover mio le rispettabili commissioni di codesto Su- Maggio premo Tribunale a questa Carica con varie ossequiate Lettere ingionte, \yp6. e singolarmente con quelle dei 30. Ottobre 1793; che prescrivono la pi& attenta vigilanza , onde scoprire, se ci fosse, chi professasse, e senza riguardo approvasse, e difendesse nei Caffè , e ridotti le false opinioni, e delirj , che hanno rovinata la Francia ; io non ho mancato per tutto il corso di questa Reggenza di estendere sopra questo* interessante argomento le più diligenti osservazioni. Frutto di qnesta indefessa attenzione fu I 2 il C0*