4i sortiti per unirsi con loro. II Provveditor Estraordinario spedì ad incontrarli due Uffiziaii per intendere I' oggetto delle loro mosse , e recarono in risposta, che da esso dipendeva di vedere la Città in cenere, e scorrere a rivoli il Sangue, se avessero trovata la minima resistenza. Queste minaccie, così essendo le cose senza cannoni da resistere ai loro , avuti da’Francesi, giacché avevano lo Stemma Imperiale , coi segni più manifesti, che i Nobili, che circondavano il Provveditor Estraordinario erano quasi tutti indifferenti alla catastrofe, che era per nascere con tanti mezzi d’offesa, raccolti nel Castello, che per tante apparenze non dovevano essere inoperosi , essendosi anche nella stessa mattina aperte le imbrasu-re, che dominavano il Pubblico palazzo. Tutte queste cose non lasciavano più luogo alla scelta . Furono in seguito spedite le Truppe ai loro Quartieri con ordine di non far alcuna resistenza , ed attendere le ulteriori disposizioni . Le Guardie del palazzo pure furono licenziate , e rimase la Carica con la sola custodia di alcuni Uffiziaii, e pochi Bresciani del Corpo della Città arrivati in palazzo qualche ora prima dell’ ingresso de’ Congiurati. ( x ) Po- _(i) Abbiamo per le mani da molto tempo una dettagliata Relazione degli avvenimenti di Brescia, scritta da un Testimonio oculare, Uomo quanto Letterato ed illuminato Uffiziale, altrettanto probo, onesto, e religioso Suddito Veneto, il quale arrivando a questo passo così scrive. ,, Ma qui il Lettore sarà curioso di sape-„ re, se in tale congiuntura non vi era forse in Brescia ne’Rettori, ne’Soldati, „ ne’Abitanti atti alle armi, ed io gli rispondo immediatamente. I. che vi era il „ N. H. Alvise Mocenigo, qua! Capo di Provincia, ossia qual Capitanio , e Vi-„ ce Podestà. II. che vi era il N. H. Francesco Battaia qual Provveditor straor-„ dinano. III. che vi erano Soldati d’infanteria, e di Cavalleria in buon nume-„ ro, oltre i Cannonieri, e Bombardieri della Città , a’quali tutti meritamente ,, soprantendeva come Governator delle armi il Graduato Gian Antonio Soffietti „ Colonnello di Dragoni, quanto probo altrettanto perito, ed eccellente nell’ Arte_ „ militare. IV. che vi erano tra gli Abitanti dodeci in quindeci mila uomini atti „ alle Armi; ma che tutto questo Presidio, e tutta questa valida difesa_ non ha „ servito a nulla, avvegnaché il Provveditor Estraordinario stato sempre circonda-„ to da una Corte corrotta, che formava una specie di Club di Giacobini, si è 3, opposto a tutti i movimenti, ed a tutte le Deliberazioni pubbliche , che avreb-„ be desiderato il Mocenigo, ed ha ordinato non solo alle Soldatesche tutte, ma 0, anco agli Abitanti di non fare contra gli Ammutinati la menoma resistenza. “ „ Ora dovendo qui far parola delle cause palesi, e delle nascoste, che operato „ hanno la Rivoluzione, osservar conviene, che ben noto era da alcuni giorni al „ Provveditor Estraordinario il pericolo grande, in cui si trovava la sventurata „ Città di Brescia : e che la mattina stessa , in cui seguì questo terribile sconvol-„ gimento , egli si determinò ad ordinare a due Uflfiziali della sua Corte di gire „ ¡«contro speditamente a tutta la sopraenunciata Ciurmaglia per intendere , qual „ era la precisa sua intenzione. Incontrato per tanto da essi sulla strada di Berga-»5 rr.o, ed in distanza forse di otto in dieci miglia dalla Città questo corpo d; cen-