Bicemb. 1796. 348 Corte di Vienna sia per presentar domanda, che gli venga destinato un Conferente. L’importante oggetto però dell’istantanea comunicazione appartiene a ciò, che viene da fonte di qualche peso a sapersi. Aver egli, per quanto sembra, principalmente commissione di trattare, e che può essergli pervenuta col mezzo d’un Uffiziale giunto l’altro jeri a Venezia. L’incaricato predetto unito a detto Uffiziale si è trasferito da nota per* sona, e prima cercarono di raccogliere chi era al comando Militare delle Armi nella Piazza di Verona, quale fossa il di lui carattere, ed inclinazioni ne’presenti affari; poi fecero le stesse indagini intorno al Cittadi* no, che cuopre quella Rappresentanza . Vennero quindi ad esprimersi, che convenendo all’Armata Austriaca passar l’Adige per Verona, erano li comandanti nella disposizione di prendere questo partito, intenzionati per altro di non far danni alla Città, lasciando cadere specialmente l’incaricato d’affari de’ cenni, che avrebbe a trattare su quest’argomento col Conferente in modo secretissimo, e proprio a coltivare le buone disposizioni del Governo, ed a prendere le più arcane intelligenze con li Comandanti Veneti di quella Piazza, mostrando poi e lui, e l'Uffiziale Austriaco il loro desiderio, che la persona, con la quale parlavano , si trovasse a tempo in quella Città; conclusero con la notizia , che a momenti il General Alvinzi dovesse giungere a Padova. La somma qualità della scoperta, la sua delicatezza, il massimo secreto, che esige, la prevenzione delle possibili sopravenienze d’affari sempre opportuna, ed utile ai Pubblici Consigli, determinarono il Tribunale a non perdere il minor tempo per comunicare sotto il più alto giuramento tali penetrazioni alla maturità de’ Savj del Collegio per tutto ciò, che riputeranno colla loro prudenza . 1796. 22. Dicembre. In Ordine alle Leggi Sec. Scc. Non cessando gl’inquisitori diStato di esercitar le cure tutte nei grandi e stringenti tempi di tanta pubblica calamità, vengono di raccogliere, che l'incaricato d’affari Austriaco Sig. Homburg sia in quest’oggi ricomparso alla stessa nota persona , che fu accennata nella Comunicata dei 19. corrente , e come giustificando il ritardo frapposto a presentar al Collegio la dimanda del Conferente, siasi espresso, che considerate le significazio* ni solamente in voce fattegli dall’Uffiziale, che gli fu spedito, e non essere ancora succeduto l’arrivo a Padova del General Alvinzi, aveva giudicato rispedirlo, e domandarne la commissione in iscritto. Re»