samento, c de’ generosi , e leali suoi sentimenti verso la Repubblica. Noi (sebbene invertasi alquanto l’ordine cronologico) li daremo qui tutti uniti, onde presentar in un solo colpo d’occhio a’Lettori il Quadro tutto della perfidia Francese. Sin dal giorno 8. Aprile diretto aveva in Cifra agl’inquisitori di Stato il seguente Dispaccio. Illustrissimi ed Eccellentissimi Signori Signori Padroni Collendissimi . Io aveva rassegnato a VV. EE. nell’ultima ossequiosissima Lettera, che tn'era stato fatto supporre, che fossero giunti a’.Parigi li Deputati di Bergamo, e forse quelli anche di Brescia ; posso ora assicurarle, che dopotut' ti li confronti da me fatti , ho ritrovata intieramente falsa tal notizia Qui continuano le voci, che Brescia , e Verona si sieno pure dichiarate indipendenti, e che la Città di Crema sia pure in insurrezione. Un Corriere, venuto, tre giorni sono , colla notizia d’una nuova vittoria riportata da General Buonaparte, sparse, che aveva nel suo passaggio trovate le due prime Città intieramente rivoluzionate. In firte non passa giorno, che il mio animo Cittadino non sia da qualche sinistra nuova amaramente crucciato , deile quali per altro oltre quella , che si riferisce alla Città di Bergamo, nessun altra finora si è fortunatamente verificata. Trattenendomi, alcuni giorni sono , sopra questo dispiacevole argomento con un Membro del Direttorio , e con quell’ interesse, e vivo impegno , che 1’ importante delicata qualità delle di Lui circosatanze esige , 10 mi sforzava di persuaderlo , che posto , che come si voleva far credere , li Francesi non si meschiavano del Governo interno delle Città , if Direttorio doveva trovar per lui affatto indifferente, che I’Eccellentissimo Senato rientrar facesse nel dovere li Bergamaschi . Egli in tuono deciso mi fece sentire, che fino che esistevano in quella Città le Truppe Francesi , esse non 1’ avrebbero certamente permesso ; ed avendogli, io detto , che non comprendeva la ragione di tal ostacolo , mi rispose , che era chiara, cioè, perchè li Francesi si trovavano esser più forti de’Veneziani , che per conseguenza a loro stava di far in quei luoghi la Legge . Io ad un tal linguaggio lasciai travedere la sensazione dispiacevole , che necessariamente doveva farmi . Gli dissi , che un poco che avesse il Direi' torio estesa questa Legge, la Repubblica di Venezia poteva perdere tutti 11 suoi Stati d’Italia, mentre in di Lei confronto li Francesi sono, e saranno sempre li più forti Egli allora con qualche vivacità mi rispose , che in quest’ affare io era troppo insistente , che finalmente non toccava alla