lió doglianze dell’ Eccellentissimo Senato , Égli ne avrebbe avanzate coll» maggior sollecitudine le relative rappresentaziohi alli suoi Generali ; che però gli dispiaceva dovermi prevenire, che sopra di questi non si poteva confidare gran fatto; e che quindi mi consigliava, che venissero diretta-mente dall' EcccII. Senato colla maggior sollecitudine fatte le più energiche rimostranze allo stesso Direttorio Esecutivo , da cui conscio , comé egli era delli sentimenti non meno d’equità, e di giustizia, che di verá propensione per il Veneto Nome confidava * che si sarebbe conseguita là conveniente riparazione ¿ Mi aggiunse poi , eh’ essendo Egli impegnatissimo a mantenere la migliore armonia tra li due Stati, ben conosceva da qualche tempo non essere pari le disposizioni delli Generali delle Armate, sedotti da sinistre prevenzioni, o istigati da male intenzionate persone, presso de’quali anzi per aver troppo apertamente manifestato il proprio onesto sentimento , non godeva maggior credito , e favore . E qui non lasciò di molto estendersi fion solo sopra il carattere de’ Generali , ma pure sopra quello de’ Commissari alle Armate, li quali coltivando solo gli oggetti di proprio interesse, trascuravano quelli di pura giustizia , dimostrando vera sorpreia » che dopo aver incassata una considerabile quantità di danaro , non avessero pur cominciato (siccome non ommisi anche in quest* incontro di rappresentargli) a verificare li convenienti rimborsi per le copiose somministrazioni fatte agli Eserciti. Parlando però di questa classe ;p gente, della loro rapacità, delle ricerche loro infinitamente superiori alle vere esigenze, e dei profitti grandio4 si, che stan facendo, in ta le incontro mi fece sentire > che sarebbe molto prudente cosa d’usare anche dal canto nostro qualche vigilanza pei evitare la colusione colle figure Venete, che sono incaricate delle proviste. Approfittando io però di quest’espansione del di Lui animo , siccome non lasciai con li modi i più efficaci di raffermarlo in così favorevoli sentimenti, cosi conclusi coll impegnarlo per quanto da lui dipendeva a nulla ommettere di ciò, che tender potesse a verificare l’interessantissimo oggetto alla scambievole opera nostra appoggiato di conservare fra li due Governi la migliore armonia; riflettendogli, che tanto maggiori dovevano essere le nostre cure, e sollecitudini per conseguirlo , «quanto Egli dal canto suo conosceva per le disposizioni de’suoi Generali farsi maggiori li pericoli , e gli ostacoli. Tale fu, Serenissimo Principe ,• il molesto risultato della nostra non breve