183. mento partiti, ed arrivati al Quartier Generale di Roverbella lo trovassimo di pochi momenti colà giunto di ritorno da Mantova , dove avvici-, natosi per fare una riconoscenza, gli riuscì di sorprendere il Sobborgo di Giugno S. Giorgio senza aver perduto neppure un soldato. Precisi i sensi della ^79°’ Pubblica volontà nelle Deliberazioni 2. del corrente furono da noi espres* si nei modi tutti, che ci parvero i più acconcj per portarsi al fine, che la Pubblica Sapienza aveva contemplato nella nostra destinazione . Abbiamo detto, che il desiderio-di VV. EE. di dissipare qualunque adombramento , che eventuali combinazioni potessero avere prodotto negli animi della Repubblica Francese, le avevano determinate all’immediata spedizione della. Dominante per comprovargli quanto interessava a VV. EE. di mantenere continuata ed inviolabile l’amicizia con la sua Nazione; e quanto era di loro compiacenza il vedere, che la somma delle cose in Italia fosse governata da un soggetto, quale era l’E. Sua, che per li eminenti suoi talenti, e valore aveva saputo conciliarsi la stima, e l’ammirazione dell’Europa. Ascoltato attentamente l’Offizio ci rispose. La Repubblica Francese ha avuta massima occasione di lagnarsi della Repubblica di Venezia e per l’ asilo dato al Re di Verona:, e per 1’ occupazione fatta dagli Austriaci di Peschiera. Io ero di già commissionato, che arrivato al Pò, ed essendo ancora il Pretendente ne’Veneti Stati avessi ad abbrucciare Verona; e che qualora alcuno de’Principi d’Italia apparisse \ inclinante agli Austriaci avessi a vindicare F ingiuria , e dichiarargli la guerra.. Io mi ero proposto di eseguire il cornando, ma il successo allontanamento del Pretendente, e te dichiarazioni, che mi furono fatte dal Proveditor- Generale in Terra Ferma rispetto a Peschiera , m’indussero a sospendere di eseguirlo ; l’accoglimento poi , che fu fatto in Verona a miei compagni di arme, ed a me stesso mi confermarono a riguardare l’ avvenuto- come un effetto di poca previdenza in chi per suo Uffizio esser doveva impegnato ad averla. La cosa e già trascorsa, ed io mi pregierò di dar riscontri alla Repubblica Veneta dell' amicizia ,, che la mia gli professa : essendo certo,, che per parte del Senato non si lascierà , durante il soggiorno delle Truppe Francesi nel di lui Territorio di manifestare la lealtà de’suoi sentimenti facendo, che niente manchi alla sussistenza dell’ Armata - Già, cosi Egli si espresse, Si tratta di tre MiUioni circa. Quindi e allora, e nel corso del dialogo , a varie riprese giustificò questa Domanda con la necessiià di provedere al bisogno d’un’Armata , che per accelerare il corso alle sue vittorie, non avendo s«co magazzini, nè iim M 4 ba-