buona disciplina) e Ì1 ordine delle sue Truppe, e quanto con le manifestate sue eque disposizioni era sempre in contraddizione il fatto delle Truppe medesime) e la condotta de’suoi Comandanti ; e quindi nessitna maggiore fiducia di buoni effetti non mi era permesso neppure in quest’ occasione di coltivare • Non dissimulando Egli la poca influenza , che ben conosceva d’avere sopra Io spirito de’Comandanti militari, massimamente quando non pò» teva ad essi spiegare li suoi pensamenti, se non col mezzo poc o efficace d’uno scritto, mi offrì Io espediente d’insinuare al General Massena di spedirgli un qualche Uffiziale di distinzione, munito di facoltà per potersi seco lui abboccare, e quindi mi propose , che tale abboccamento si eseguisse alla mia presenza, onde le Cose concertate, quando ottenessero la mia persuasione, riportassero con maggior sicurezza l’intiero suo effetto . Io non gli lasciai sviluppare neppure tale idea, ma gli soggiunsi tosto , che non ero dall’Eccedentissimo Senato nè commesso, nè autorizzato di trattare se non con esso Lui» che io trovava lodevole il suo impegno di abboccarsi o col General Massena, o con qualche Uffiziale da Lui destinato per esporre a voce tutte quelle riflessioni , le quali difficilmente si potevano esprimere in una Lettera, ma che a tale abboccamento a me non era permesso in alcun modo d’intervenirvi . Vedendo l’insuperabile mia fermezza, e prevedendo , come Egli si spiegò, che da tale colloquio , verificato alla mia presenza non potevano se non derivarne utili effetti all’ oggetto della reciproca buona intelligenza, iti impegnò di non lasciare almeno di presentare questo suo pensiero a V. V. E. E. per dipendere poi intieramente dalle sapienti ; ed autorevoli loro prescrizioni. Se la novità, e la stranezza della ricerca mi rese difficile ad assumere anche questo semplice impegno , non ho petò creduto di poter tenere a mio carico la responsabilità di sottrarlo alla Pubblica cognizione. Ben conosco per l’ultima parte i pericoli in un colloquio sopra un punto di tanta rilevanza, e di tanta delicatezza , ed egualmente comprendo esser la proposizione del ministro diretta a lasciare a mio carico almeno una parte del digladiamento con li Direttori delle Armate per giustificare Se stesso, e torsi d’addosso il maggior peso della responsabilità, quando pure non coltivasse inoltre il pensiero di assicurare con delle forme più solenni, ed impegnanti il mantenimento della Truppa. Ma se dall’altro canto da ta- li intelligenze sorger potessero in mezzo all’orribile aspetto delle presentì angustiosissime ciscostanze spedienti atti a conciliare coh le eminenti B b 3 mas*