376 ¿o che perirono moltissimi e cii inedia , e di fredda . Prima però del ¡or arrivo era stato emanato un Proclama , col quale si proibì sotto pene rigorosissime, a chiunque l’avvicinarsi, il parlare, ed il fare elemosina a qualunque siasi prigioniero del Tiranno d' Austria . Si ordihò , che dopo la mezza notte nessuno potesse ritrovarsi fuor di casa, che tutti dovessero giorno e notte caininar muniti deh Legai Documento di Cittadinanza. Si raddoppiarono in numero le Guardie Nazionali, si misero ; Cannoni, e li Cannonieri con miccia sempre accesa ai luoghi più frequentati, e massime alla Piazza , e contro le Porte delle abitazioni de’prigionieri. In som. ma si viddero, e si vedon tuttavia gli effetti della pretesa libertà , protetta dai generosi Repubblicani Francesi. Io non finirei di dirle i disordini nati in questi ultimi io. giorni-. Gliene accennerò due soli, nati soc- io i miei propri occhi-. Oggi dopo pranso andai a passeggiare fino a! Convento di S< Angelo de’ P.P. Francescani, ove alloggiano da 3. mila e più prigionieri . Uno di questi chiese l’elemosina ad un giovane a me vicino , il quale credendo di non esser visto, gliela- fece. Sopraggiunto un Uffiziale Francese gli sbarò contro una Pistola, la quale per fortuna scroccò, altrimenti quel povero giovane era morto. Siccome poi Giovedì, Venerdì , e Sabbato si ebbe una continua pioggia, perciò il Comandante di questa Piazza ordinò, che si mandassero per Milano i prigionieri, e li malati a prendere il fresco. Mi affacciai alla finestra , quando ne passava un grosso corpo dalla mia casa, ove ho per fittabile un pistore . Molti non poten-dosi reggere, e meno poi caminare, venivano sostentati dai loro compagni, che venivano tutti cacciati dal calcio del fucile degli umanissimi Francesi , da’ quali erana scortati . La Città- tutta fremeva a tale spettacolo . Un Crovaco cadde svenuto a terra in faccia del pistore. Un ragazzo di bottega si fece a rialzarlo; ma il Crovatto troppo grave, ed il ragazzo troppo debole, fecero, che cadesse l’un sopra l’altro. In questo mentre si avanzò a briglia sciolta un Francese a Cavallo , e andò addosso a questi due, 11 ragazzo prese una gamba del Francese, e lo tirò giù, ed un galantuomo ivi vicino diedegli una sì vigorosa stangata, che gli ruppe il braccio , che teneva alzata la scimitarra per colpire il ragazzo. Il galantuomo si perde fra la folla, il malato Grovato fu strascinatola casa, e il Francese risalì a Ca» vallo , e indirizzossi allo Spedale a consegnargli il braccio da guarire. Fatto è, che i prigionieri, che non si sentono di morir di fame, e di freddo, son costretti ad arruolarsi legionari.; ed a quesi’ora se safari fatti con ìale astuzia forse- tfoo.