Copia di Articolo di Lettera del N. H., Niccolò Foscarinì Cavalier Pre-veditor Generale in T. F. da Verona n. Luglio 1796.
  Io	cerco per tutti i modi di assicurare la Pubblica tranquillità', e la quiete di questi abitanti, e certamente Io sgombro del paese di gente così pericolosa, come coloro, già innoltrati alle disposizioni di VV. EE., e
li	presemi, non può che produrre sommo vantaggio a questo oggetto. Ma in mezzo alle mie cure, egli è dolente al mio cuore sentire per alcuni fattimi rapporti, che sospettandosi dalli Francési, che questi Abitanti,di genio ad essi avverso, ed inclinato verso gli Austriaci» possino al caso di' qualche rovescio di fortuna unirsi agli Austriaci medesimi, per render loro più aspra la sorte ; spargono i Francesi stessi delle voci, che pensino al loso disarmo. Penetrate queste espressioni da alcuni abitanti, giunsi a traspirare, che cominci a spargersi un amaro senso fra il popolo, giungendo i! doro re .fino a protestare, che se le circostanze non concedono al proprio »Soyrano J1’accorrere alla loro tutela, spargeranno per se medesimi il sangue; ma non cederanno mai alla violenza le armi. Per cercare possibilmente di prevènire il grave disordine, <Iopo già aver fatto uso de’mezzi tutti suggeriti dalla prudenza, mettendo in attività il zelo distinto di questo Monsig. Vescovo , perchè coll’opera de’Parrochi, e Confessori fosse insinuata fra il popolo la moderazione, dopo aver esaurito lo stesso mez?o per i Nobili coll’opera di questi Signori, ed Ottimati della Citta, ho fatto oggi chiamare, gli Anziani delle Arti, e senza indicar loro , come ne meno’indicar agli altri, l’oggetto principale, li ho precettati a prestar l’opera loro, onde contenuti sieno gli Artisti tutti nella moderazione' necessaria , quale è voluta dalle Repubbliche Massime ; ed è dell’intenzione precisa dell’ Eccellentissimo Senato. Parendo al mio ossequio troppo delicato 1’ argomento per assoggettarlo , Io deposito a scanso di mia responsabilità nel seno di questo Sacrario per quelle provvidenze, che piacesse all’ Autorità loro venerata di prendere a norma della mia divota condotta &c.	-
  Erano a questo tempo Sàvj del Consiglio i N. N. H. H. Filippo Calbo, Z. Antonio Ruzzini y Giacomo Grimani, Zuann,e Molin, Daniel Dolfin K., e Pietro Dona K. Celato al Senato l’importante affare, s’affidò! all’eventualità la sorte della Città di Verona; giacche avendo chiesto il Provveditór Foscarini agl’ Inquisitori provvidenze -nsx!	P 4	che