187 ÈE. Produsse la nostra insistenza un qualche buon effetto, mentre ci fece giungere il Foglio, che ci onoriamo di assoggettare alla Pubblica autorità . Mostra in esso sorpresa per il fatto di Castelnovo . { 1 ) Dice i che Spediva sulla faccia del luogo per far cessare, e reprimere il disordine, e che quanto alla Lettera scrittagli in jerì il Comandante Beaupoil ci avrebbe significate le sue intenzioni} giachè era egli obbligato di montar a Cavallo per andfr: alla scoperta del Nemico . Venne egli in fatti a vederci, le per non .abusare soverchiamente della tolleranza dell! Eccellentissimo Senato , ci restringeremo a brevemente rassegnare la sostanza del £UO discorso fattoci in mezzo alle più ampie proteste di amicizia per parte propria, e di desiderio di mantenere la miglior armonia : disse , che trovava ragionevole per canto nostro la Lettera, che scritta avevamo al General Bal-land ; che lui stesso riguardava come misterioso il contegno de' Comandanti Francesi oltre Mincio, che cettamènte non potevano aver agito senza gli ordini del General Bonaparte ; che per altro nè éjgli, nè il General Balland avevano ricevuto alcun ordine per tenére una condotta analoga a quella de’Comandanti predetti ;■ aggiunse, che esso Generale non poteva far alcuna risposta categorica al nostro Foglio, poiché destinato da due giorni il General Kilmaine al superiore comando della Lombardia non so- lo , ma delle Truppe Francesi sino alle rivfe dell’Adige, e del Po, spettava a lui il farlo, che perciò ci consigliava di scriverli sul proposito, considerandolo anche come uomo di onesti principj; Era appena partito il Beaupoil, quando abbiamo venerata I’ossequiata Ducale relativa agl’intavolati ftianeggi. Sospeso perciò ogni ulterior passo verso il Kilmaine predetto su tale proposito, credevamo purè di ben ser* vire agli ossequiati comandi, espressi nella precitata Ducale, dirigendoci anche ad esso Iui,5come supèriòVComandante per produrare, che durante 1’ incamihata trattativa con il' General Buonaparté, insìster non abbia per il disarmo de’Villici . Intanto non saranno intermesse dal zelo nostro tutte le cute per render adempiti i Sovrani precetti, e per contenere i éjWoÌue sailddu” si!&c iiaìcj EIT9U39! sud* -s;mq ¡350 ,03^33,1 ik 9 tcvofct.*! ih hr^gsisiqqg# ah '^L1/ -eizah e!Jb otegnois^s oiisi2s:m izKioqst ,riqo3 ax oROJisrrm 11 ¡v tsjcra ( i ) Si rifletta, bene al discorso del Sinone Francese Beaupoil , e poi si dica , eh la perfidia de* Coii^andanti Francesi non era la più esecranda, e di cui non ci som-niftistra esempio la stoiia delle più barbare Nazioni. Erasi già da essi deliberato di bombardare, ,e cannonare nel seguente giorno la Città di Verona, e pure parlano di amicizia, di armonia, e fìngono disaprovare Ja conc}otta dei Comandanti loro Oltre MitiCid, Inaudita scellerag|tné. j - '•>)l - ' ita ■' ,1; ’ ' '