86- espiare un fallo , che ad uno sposo presso a ricevere il serto d’imene. Dietro di lui stavano, non so perchè , due Armeni con due sciabole rugginose in mano, delle quali sembrava avessero paura, e che alzavano di tanto in tanto come per minacciare il cielo. Il resto dei congiunti veniva dopo con passo metodico e lieto , e siccome le nozze non dovevano celebrarsi di là lontano , ebbi occasione di riconoscere che i bravi Armeni non si perdevano in vane cerimonie, mentre il convito degenerò in un’orgia scandalosa , che fu pro^ lungata senza interruzione per tre dì e tre notti. Le pompe di uno sposalizio turco, di cui fui spettatore qualche tempo dopo , mi divertirono un po’ di più per la varietà e per gli avvenimenti che lo accompagnarono. Il corteggio passava d'Asia in Europa sopra gli