gli apprese quello di pittore di mussoline. Allevato a corte nella sua infanzia non fu tenuto rinchiuso che in tempo del regno del debole Ab-didhamid suo predecessore. Si prediceva bene d’un principe che aveva veduto qualche cosa di più che le mura-delia sua prigione, e si concepirono di lui grandi speranze , ma non si verificarono. Sebbene 'giusto e pieno' d'umanità, aveva sempre d’innanzi a-gli occhi le idee d’un funesto avvenire. Da dieei anni a questa parte ci versava lagrime di dolore sulla situazione dell’impero che governava -, il suo merito stesso gli faceva comprender quanto i suoi sudditi sieno inferiori agli Europei, che colle giornaliere pretensioni loro gliene provavano la debolezza e decadenza. Gli aidutti, i masnadieri di Romelia non gli hanno mai dato riposo, l’ultima guerra lo aveva iimtiQi'SQ in con-Pouquev. Tom. FI. 4