487 Hppi'ttsentflta còsi speculativa nei pesi e nelle inisùre (Ilarità c approva* zinne); io vorrei elio i popoli e le nazioni si disponessero a soccorrersi, non solo per interesse, ma per giustizia; per fraternità; per grandezza ; e di nn popolo, clie mi offre la sua amicizia per interesse; permetterà il sig. Gavolir che io stia alquanto in diffidenza. (Granili applausi.) Ma sia pure come egli dice: non avrà a male il signor Cavour che ai suoi ragionamenti di politica economia, io opponga altri ragionamenti di storia politica. Qui l'oratore passa in rassegna la politica inglese, relativamente alle altre nazioni; e conchiude! E sarà dal gabinetto britanno che io dovrò sperare; come fnttto dì una mediazione coll’Austria, l’indipendenza italiana?; . . Permettetemi; o signori, che io non viva in questa imperdonabile illusione. (Vivissimi applausi nella Camera e nelle gallerie.) In nome della Francia vorrebbero il signor ministro e il sig Cavour che io credessi alla sincerità della mediazione; dopo la prova che avemmo della sincerità dell’intervento; (Ilarità!) Perchè; dice il signor ministro; si arrestarono gli Austriaci sulla opposta riva del Ticino ? Perchè; egli soggiunge, furono trattenuti dalla presenza dell’esercito di Oudinot, schieralo in vetta alle Alpi. Ma quell’esercito lo hanno forse mandato all’itala frontiera i Vìvìetì; i Cavaignac, i Dulaure* e gli altri che ora governano la Francia? ; . ; Lo ha mandato Lamartine; il quale non solo non è più al governo, mà è calunniato da quelli che ora governano. (Sensazione.) Il deputato Cavour mi rimprovera di aver fatto un appello al poptilo di Francia contro gli odierni suoi governanti. Un appello al popolo perchè sostenga i suoi diritti; non è un appello alla forza, non è un invito alle barricate. Del festo, a chi deve il generale Cavaignac la dittatura che esercita? La deve alle barricate; che distrussero il trono di Luigi Filippo, come Luigi Filippo doveva il suo trono alle barricale che saettavano l’esilio contro Carlo Xt Mi domanda il sigi ¿avour che cosa io voglia sperare dopo la caduta dell’attuale governo francese« La Francia; egli esclama, dovrà cur-VàFsi solto i fatti sanguinosi della repubblica rossa: Questa locuzione di repubblica rossa io non l’accetto per buona, perchè fu inventata in Francia da un partito che non vorrebbe repubblica nè rossa, nè bianca; nè nera. (Ilarità ed applausi.) Dopo la repubblica del sig; Cavaignac; io aspetto la repubblica dei repubblicani e non dei monarchisti; e sarà da quella, che, se avvenga che l’Italia ne abbia d’uopo; potrà questa tradita regina del mondo ricuperare l’antico scettro. (Applausi infiniti:) Passa quindi a parlare della Confederazione germanica, ed osserva che la guerra; che ivi si agita; non è guerra di razze, ma di partiti; discorrendo poi della Dieta di Francoforte così si esprime: Ma questa Dieta si mostrò forse amica nostra? Dominata da cieca ambizione, pensò assai meno alla propria libertà che al proprio ingrandimento. Chiuse nella cerchia germanica la Polonia e l'Italia, e mandò soldati e volontari! a combattere sulle imi fa di Mantova e di Verona.