470 2i) Ottobre. {dalla Gazzetta) DUE PROCLAMI DIFFERENTI. (Dall’ Ost. Deutsche-Post del 22 corr.) Nel nostro Numero d’ ieri abbiamo data la notizia positiva clic il principe W indischgriitz era stalo nominalo comandante in capo di tutte le truppe austriache ad eccezione dell’esercito di Radetzky, cd abbiamo aggiunto che diverse persone aveano veduto il proclama, in cui il principe riceveva pieno potere di trattare e concludere in nome dell’imperatore. Intanto venne oggi pubblicalo l’ultimo proclama del 20. ed in esso nou è fatto alcun cenno di Windischgràlz. Affinchè il pubblico non creda che noi spargiamo notizie false, comunicheremo un atto cb’è la composizione originaria del proclama imperiale, che oggi venne in luce. Questo primo proclama (ti firmato da S. M. il 16, e contraiirmato da Wessenbcrg. Ma tulli i deputali, inviati dalla Dieta che si trovavano in missione alla corte in Olnuilz, tra i quali persino diversi membri czechi della destra, protestarono che, qualora venisse pubblicalo quel proclama, non avrebbero potuto più garantire la tranquillila delle rispettive provincie. Wessenberg fu quindi obbligato a far sospendere la diffusione del proclama, e presentarne un altro alla sottoscrizione dell’imperatore. Intanto però ir erano state distribuite molte copie al militare. Noi pubblichiamo qui sotto la copia di quel primo proclama, e ci dichiariamo pienamente responsabili della sua autenticità: AI MIEI POPOLI r Allorquando le atrocità commesse in Vienna il (5 ottobre, mi determinarono di lasciare una città divenuta il teatro delle più sfrenate cd abbiette passioni, io mi potei ancor dare alla speranza, che la dilettuosa demenza di una parte della popolazione non sarebbe per durare. Dal retto sentire e dal sano criterio, allrevolle dimostrato dagli abitanti della mia città capitale e residenza, io potevo ripromettermi ch'cssi stessi contribuirebbero a tutta forza, affinchè quanto prima sia ripristinata l’autorità delle leggi calpestata, colpito il delitto dal meritato castigo e ridonata alla città la minacciata sicurezza delle vite e delle sostanze. Questa mia aspettativa restò fallita. Non solo riuscirono gli autori della ribellione in Vienna a rinforzare l’usurpata autorità mediante un terrorismo sopra la città in parte paralizzata dal timore, in parte trasportata da una vertigine di ferocia^ terrorismo, che non ebbe suo pari che una sola volta nella storia, e d’impedire così che le leggi riprendano il loro dominio entro le mura di Vienna, — ma eziandio oltre queste mura si estesero, con crescente successo gli esecrabili eiTelti delle loro mene anarchiche. Con una provincia limitrofa, in aperta ribellione, si annodarono delle relazioni di sovvertimento ; in tutte le parli dei miei stati si mandarono degli emissari! per inalberare il segnale della ribellione, anche in quei luoghi ove finora non fu turbata la pace, servendosi sempre del liscio prelesto, che si traili di