-se» 164 «ignobilissima arringa di ser Marcantonio Zorzi che, sebbene nobile povero, sostenne il consiglio de’ dieci. Ne trascriviamo la breve perorazione scritta nel volgar veneto quale si usava nei consigli. « Mentre un universal incendio de guera atornia tuta l’Europa » no senio senza pericolo nu medesimi : temer dovemo (lo dirò pur » za che in ancuo tulo xe permesso dir) el rilassiamento, i modi, » le ostilità, le conitele presenti, nè se perda, anzi per amor del » cielo no se abandoni un rimedio che solo può salvar da tanti » mali. Se Dio no avesse ispirà ai nostri magiori el lodevole espe-» diente de sto tribunal su sti soli riflessi, saria vera prudenza e » necessità cl formarlo in ancuo, come saria puro capricio e scioca » passimi el disfarlo. A chi pensa altrimenti rispondo : che la repu-» blica no se deve partir dal so costume, nè abandonar i so ordini » antighi, e i so costumi. » E se son trato su sto aringo in sto zorno, eco siori Ecelen-» tissimi cl motivo. Nato citadin in sta patria, mi el primo riconosso » la dovuda sogezion a le legi ; nato libero in sta republica mi » esprimo il desiderio de morir e lassar morendo libera la mia » patria, come fin ora la go felicemente goduda. Ma siori Ecelen-» tissimi, 110 se speri libertà da una lege che sciolge futi quei nodi » che ga tenudo fra nu streta la libertà, e che, sciolti che i sia una » volta, no so chi de nu sarà a pegior condizion. » V. Leggi e decreti intorno all’ autorità del consiglio dei dieci c de’ suoi interni tribunali, raccolte nell’ anno 1761, per comando ed uso dei correttori, sopra i capitolari dei consigli e collegi. Le leggi sono raccolte estese per intero ; vi sono altri documenti tratti dalla segreta. Il codice è di faccie 361 ; ve ne hanno parecchie copie, alcune col nome di Codice del Consiglio di X. Quella che il Ticpolo cita, è ora in mano del dotto inglese sig. Rawdon Brown, che ha dato in luce i ragguagli sopra Marin Sanudo, e possede di molte preziose scritture veneziane. Egli ne ha favorito col lasciarcele esaminare. L’aggiunta al codice del consiglio dei dieci, eh’ era del Tiepolo, è in mano del libraio Bonvecchiato di Venezia. Il codice che abbiamo sotto gli occhi è collazionato dal Franceschi