72 C. Oibò ! appena si sarà ritirata la flotta, Venezia si troverà il mare chiuso dalle navi tedesche, e figuratevi quanto la possa durare. D. Mi nasce un dubbio — Albini avrà forse difficoltà ad eseguire gli ordini nostri espressi dal Sovrano. Non vorrei che imitasse quel mascalzone di Pepe. C. Questo dubbio allontanatelo pure con sicurezza, ve ne resto io garante. — Non sapete ancor ora che Albini è cieco esecutore degli ordini superiori? D. Va benissimo; tutto ci seconda. C. Amici; adesso bisogna prepararci ad essere un po’bersagliati dai giornalisti. Immaginale se grideran poco per questo armistizio! Ma poco c’importa. Abbiamo visto e toccato con mano che le loro armi sono spuntate. Noi abbiamo coltivalo il terreno, ed essi lo vorrebbero seminare; pensate se è adattato per loro! Essi gridano e palesano le nostre mene, tutti i nostri intrighi; ma vi è qualche giornale che fa per noi — e così questo popolaccio se ne sta lì senza far niente, e senza saper nemmeno a chi credere. A. Questa volta non siamo d’accordo. —E vero che questa stampa poco o nessun male ci fa, perchè mentre essi gridano, noi altri operiamo — ma se non ci fosse questo grande abuso mi pare che sarebbe meglio. C. Come volete. Ma il busillis sta in rimuovere il Ile da quello che ha promesso. — Esso ha garantito le istituzioni quali sono, e perciò stenteremo a persuaderlo di questo. A. Questa è una cosa facilissima. Coinè abbiam fatto per fare veramente impossibile il ripigliare la guerra? — Abbiamo detto a Radetzky che dimandi l’evacuazioue di tutte le fortezze già in nostro potere. — Come abbiam fatto per ridurre Venezia al caso di poter tenere per poco contro l’Austria? — Abbiamo fatto dimandar da Radetzky l’allontanamento della nostra flotta. — Ora dunque nel conchiuder la pace non abbiamo tutto il comodo di toglier di mezzo tutto quello che vogliamo ? C. Felicissima idea! Ma non perdiamo tempo. Sinora siamo stati abbastanza accorti. Abbiamo fatto morir più di fame che di fuoco la nostra armata, abbiamo consegnato a Radetzky quanti oggetti di vestiario ci mandavano questi imbecilli di liberali piemontesi e genovesi, abbiamo fatto una bellissima ritirata, e per soprappiù abbiamo meravigliosamente influenzato l’esercito contro i cittadini, e dato loro ad intendere che questa guerra non è stala che voluta da quattro ragazzacci che passeggiano le vie della città, abbiamo fatto perdio tutto questo, e felicemente. Non arrestiamoci dunque al mezzo dell’impresa. Parliamo un po’ di quello che bisogna togliere per mezzo di articoli d’ un trattato di pace. A. Per me prima di tutto la stampa. Essa fa una guerra sorda, e sebbene non se ne vedano ora gli effetti, potrebbero vedersi col tempo, ed allora i nostri figli non sarebbero più in caso di vivere come vuole il decoro delle nostre nobili famiglie. Le cariche si avrebbero a dividere, oh orrore! con tanti soggetti della plebaglia. — Oh Dio allontani questi tempi fatali ! C. Non discordo da questo ? anzi formerà un articolo del nostro