-SS» 54 •»£>• soggiogare le allre ; nè tra loro era buona fede, sincerità ; e tutti aveano interessi piccoli e diversi. Piccoli e diversi interessi che contraoperavano al bene comune, che lo hanno sempre avversato. In tanto tramestìo di passioni e violenza di falti, Venezia slava alla veletta. Ricca, potente nelle terre lontane,signora del commercio, pensava a mantenere l’utilità di quello lontano. Quindi destreggiava con tutti ; ma quando Federigo II fece uccidere Pietro Tiepolo, podestà di Milano, figliuolo di Lorenzo eli’ era doge, i Veneziani si collegarono col pontefice c Pisa c Genova ed altre città italiane contro 1’ imperatore, e ai collegati fornirono soldatesche e denaro. Sotto al ducato stesso, combatterono, vinsero, condussero captivo in Venezia Salinguerra, vicario imperiale in Ferrara, e la domata città consegnarono al pontefice. Il ducato di Marino Morosini fu pacifico, e quando sotto quello di Ranieri Zeno fu bandita la croce contro Ezzelino Romano dello il tiranno, virilmente han combattuto insieme cogli alleati per distruggere questo feudatario dell’impero; per distruggere una casa di troppo potenti vicini. Fu chi appose ai Veneziani la nefanda strage di Alberico suo fratello e della sua figliuolanza in Santo Zenone, castello del Trevigiano. É un errore; non fu quella strage operata dai Veneziani, sì bene dai collegati. Un Badoer veneziano era sì bene potestà di Treviso, e guidava gli assalitori del castello, ma tulli sanno che nelle costituzioni dei comuni italiani il primo magistrato, giustiziere iii uno e capitano, chiamato potestà, era uomo forasliere, durava un anno nell’uffizio, e per quell’ anno non poteva avere relazioni col proprio comune. Ma mentre i Veneziani volgevano lo sguardo alle cose d’Italia, soprastavano loro disgrazie grandi in Oriente. L’impero dei Latini in Costantinopoli fu vittima del patto stesso che lo fondò. Autorità apparente nell’ imperatore ; vera nei feudatarii e nei Veneziani ; odio dei vinti contro i vincitori ; amore nessuno fra le due nazioni vincitrici ; nessuna simpatia nelle relazioni politiche. Intanto nella parte asiatica dell’impero sorgevan dominazioni greche. Giovanni Vatazc, signore di una parte dell’ Asia, tentò la fortuna dell’ armi contro i Latini c fu respinto. Non così Michele Paleologo, uomo