130 Sant'Agostino, in ogni nazione due nazioni, quelle della generosità e quella dell’egoismo, guardiamoci dal condannar J’uua per odio contro dell’altre, c di giudicare i figli di Dio come i figli di Caino, Leggiamo nella Gazzella di Roma in data di Torino S settembre! Il nostro egregio sig. Petitli, avendo credulo spediente scrivere al suo ottimo ed antico amico il sig prof. De Mittermayer, per rimproverarlo del non avere assunto almeno la difesa dell’italiano risorgimento nella Dieta di Francoforte, che i pubblici fogli mostrano così avversa al risorgimento medesimo, il chiarissimo professore ebbe a rispondergli la lettera, della quale crediamo dover comunicare ai nostri lettori alcuni brani, » Io penso frequentemente a voi ed alla vostra bella patria, alla quale porterò sempre il più sincero ed il più vivo interesse. Duoimi assai, che per quanto vedo dall’ultima vostra, molte mie precedenti lettere nelle quali io vi ragguagliavo de’nostri lavori, non \i siano pervenute. » Gl’Italiani, mio caro, non sono esattamente informali, a quanto pare, dello spirito e delle vere tendenze della nostra dieta, credendo che essa non senta simpatia pei- la causa loro, ed anzi cerchi di favorire gli sforzi dell’Austria per opprimere un popolo sì nobile. No, mio ottimo amico, ciò non è vero! Voi, con molti vostri concittadini siete in errore, se credete alle notizie che danno in proposito i fogli francesi e la gazzetta d’Augusta, della quale son troppo note le austriache tendenze, » Se studiaste i nostri dibattimenti e le nostre rissoluzionì nei fogli che esattamente li riferiscono, vedreste che la cosa è ben diversa. » Non sussiste, p. e., a modo alcuno, che la Dieta abbia autorizzato i governi di Baviera e del Wurtemberg a mandare soccorsi all’armata del maresciallo Radetzky, come sì vivamente mi rimproverate. Vi posso assicurare, che 11011 si è a ciò nemmanco pensato. » Sì, noi siamo tutti germanici, e combatteremo sempre animosamente a difesa della nostra libertà contro chiunque volesse aggredire qualsiasi parte della nostra confederazione germanica, come Trieste; noi dichiariamo il territorio alemanno inviolabile. Ma la guerra dell’Austria coll’Italia, non è per noi guerra nazionale. Anzi noi apprezziamo il giusto desiderio degl' Italiani di conquistare la propria nazionalità ed indi-pendenza. Quanto a me in particolare, ho troppo sovente visitato l’Italia, per non sapere come cotesta indipendenza fosse maltrattata dal funesto sistema del Metternich. Credetelo, mio caro; è nostra intenzione di rispettare la nazionalità italianama di far rispettare ad un tempo quella della Germania. E la nostra Dieta fa ogni sforzo per ottenere, che sia combinata una pace onorevole fra l’Austria e l’Italia. » Non posso esprimervi il dolore, che ho provato al sentire gli ultimi casi d’Italia, ed in ¡'specie di Milano. Non informato con esattezza de’ particolari di essi, io non mi attento per ora a portarne giudizio, e lascio questa cura alla storia, la quale spero ne porgerà ragguaglio imparziale, attribuendo ad ognuno la parte di biasimo o di lode, che può aver meritata.