345 poter prendere d’assalto quell’immenso edilizio, recossi ai cannoni conquistati, imperciocché il popolo aveva conquistalo anche i cannoni che furono adoperali nel Graben, e gii appuntò contro l’edilizio della prima parte delia Ilohenbriicke. Ma il militare dell’arsenale fece una sortita, e prese loro uno dei cannoni. Le fucilale continuarono, e pur troppo molli caddero. Finalmente si fece un altro tentativo: con infinita fatica vennero trasportali due gran cannoni sul bastione detto Schotlenbastei, e si sparò sull’edilizio a mitraglia. Questo cannoneggiamento durò più ore. Ma -siccome anche questo non giovò a nulla, si fecero colle camicie, che gli operai si levarono di dosso, colla paglia e colla pece, delle masse incendiarie, che indi si gettarono dai bastioni sull’edilìzio. In pochi istanti scoppiò il fuoco, ma non si estese, e soltanto una casa divorata dalle liamme precipitò. Dal campanile di S. Stefano s’innalzarono indi dei razzi, onde, come si era concertalo, dare un segnale ai contadini della vallata della Marck e dei contorni di Simmering. Intanto da un’altra porta si tentò di ottenere, mediante parlamentarii, la partenza delle truppe, poiché per comando del Parlamento e come avea assicurato il comandante militare il conte di Auersperg, la truppa doveva ritirarsi dalla città. Ma il primo parlamentario, uno studente con bandiera bianca, venne ucciso da una fucilata tirata dall’arsenale; accanto a lui caddero altri due. Così pure si dovette ritirare una deputazione del Parlamento. Fu allora che I" attacco e il cannoneggiamento ricominciarono con tanto maggior accanimento, in quanto che si sparse la voce che nell’edilìzio v’erano anche delle guardie nazionali, le quali, paventando la vendetta del popolo, non volevano cedere a niun costo. L’attacco durò tutta la notte sino alle A o 5 della mattina, in cui la massa del popolo crasi dispersa in parte, ed in cui il militare poté finalmente ritirarsi. Gl’immensi depositi d’armi, del valore di molli milioni, sono ora in preda del popolo, e già da A ore innumerevoli truppe d’individui entrano inermi in questi magazzini, e ne ritornano armati con moschetti, schioppi, bei fucili a percussione, carabine, pistole, spade vecchie e nuove, corazze ed elmi. Una lettera di Trieste del 13 ci dà notizie di Vienna del 10 lino alle i poHier., ora della partenza del corriere: « Il Parlamento si comporta così egregiamente che si e conciliato le simpatie di tulle le proviucie, e che forte del loro appoggio, egli si prepara a tutto affrontare per salvare la libertà periclitante. Siccome molti deputali boemi si erano dal Parlamento ritirali, i nostri retrogradi avevano sperato che la Boemia volesse tenere per la camarilla; ma oggi sappiamo positivamente che una deputazione, spedita da Praga in Vienna onde conoscere coni precisione tulle le circostanze del movimento, ha pienamente approvalo tulli gli alli del Parlamento, e ripartì assicurandolo che si sarebbero immediatamente aperte le elezioni per far rimpiazzare lutti quei deputati, che per timore o per qualunque altro motivo avessero abbandonato il loro posto. La Moravia fece lo stesso, e così pure la Sliria, che di più spedisce in Vienna un soccorso di armali. Tremila volontari e tremila fra guardie nazionali e studenti erano già partiti da Gralz, ma si temeva che non potessero giungere fino a Vienna a motivo