279 NOTIFICAZIONE. Nella speranza di veder presto ristabilita la pace in tutte le provili* eie del regno Lombardo-Veneto e animato dal desiderio di rendere partecipe la sua popolazione di tutte le libertà godute oramai dalle altre provincie dell’impero austriaco, Noi sentiamo già adesso il bisogno di inaniléstare le nostre iiitcn/.ioni in tale rapporto. Noi abbiamo già concessa a tutti gli abitanti del regno Lombardo-Veneto scusa nessuna distinzione piena amnistia per la parte che avessero preso agli avvenimenti politici dell’anno corrente; e abbiamo ordinalo che non possa aver luogo contro di essi nè una inquisizione, nè un castigo, riservati soltanto i riguardi che intorno a ciò risultassero convenienti, rispetto alle conferme negl’impieghi pubblici. Ella è segnatamente nostra sovrana volontà, che gli abitanti del regno Lombardo-Veneto abbiano ad ottenere una costituziono rispondente alla loro nazionalità e ai lor bisogni, non meno che alla loro unione all’impero austriaco. A tale scopo, tosto che saranno bastantemente assicurate la pace e la tranquillità, Noi convocheremo in un luogo ancora da destinarsi i rappresentanti del popolo da nominarsi con libero voto da tutte le provincie del Regno Lombardo-Veneto. Dato nella nostra residenza di Vienna il 20 settembre 1848. FERDINANDO. Vessemberg. 8 Ottobre. AI FRATELLI DELLO STATO PONTIFICIO IN OCCASIONE DELLE OFFERTE DA LORO INVIATE AI MILITI PONTIFICI! IN VENEZIA. Fratelli ! Voi non ignoraste ciò che fosse 1’ allontanarci dalle nostre famiglie, dai nostri focolari e viver lontani — lontani fra gli stenti, c le amarezze per tener quel giuro che pronunciammo di non riveder le nostre case finché non avremo resa libera, indipendente la patria ! Voi non ignoraste le nostre afflizioni, i nostri patimenti, i nostri mali, le dure veglie — e che talora fummo in dubbio periin della vita! Voi non ignoraste che giacenti sul terreno ignudo nell’ alterno gelo, ed ardor della febbre — angosciosi, agitati lunghissimi giorni traemmo senza conforto, senza riparo! Voi non ignoraste la miserevol condizione nostra — che più aggravavano i malefici influssi dell’aria micidiale dei forti di Venezia! Ma udiste mai che all’ ora del combattimento mancassero i combattenti? — che dal miasma di queste lagune che teneva affranto, abbattuto <1 soldato, traesse vantaggio 1 orgoglioso nemico ? Udiste mai che ci rendessimo indegui d'esser fratelli de’ valorosi